giovedì 2 febbraio 2017
Il leader 84enne era stato ricoverato a Bruxelles. Già premier con il dittatore Mobutu, aveva però saputo intercettare le esigenze della società civile
Etienne Tshisekedi, carismatico leader dell'opposizione, aveva 84 anni (Ansa)

Etienne Tshisekedi, carismatico leader dell'opposizione, aveva 84 anni (Ansa)

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In un panorama eternamente conflittuale e in un Paese in cui, senza soluzione di continuità, si è passati dalla dittatura post-coloniale alla “monarchia” della famiglia Kabila, il Congo piange uno dei personaggi che in qualche modo hanno contribuito ad offrire una voce controcorrente. È morto ieri sera a 84 anni Etienne Tshisekedi, carismatico leader dell'opposizione della Repubblica democratica.

Per decenni ha lottato per riforme democratiche che avviassero il grande Paese africano ad una reale democrazia. L'annuncio della morte è stato dato dal suo partito, l'Unione per la Democrazie e il Progresso Sociale, da lui fondato nel 1982 per contrastare la lunghissima dittatura di Mobutu Sese Seko. La morte di Tshisekedi - deceduto a Bruxelles in Belgio dove stava curando le conseguenze del diabete che da alcuni anni lo affliggeva - arriva in un momento politicamente delicato per il Congo, mentre il presidente uscente Joseph Kabila continua a rifiutarsi di lasciare il potere nonostante il suo mandato sia scaduto lo scorso 20 dicembre. Una situazione di stallo che preoccupa i Paesi confinanti e la comunità internazionale.

«Un'autorità illegittima»

Di Tshisekedi sono rimasti famosi il trionfante ritorno in patria nel 2010, dopo essere stato all'estero per curarsi, e i 25 chilometri percorsi a piedi dall'aeroporto fino alla sua casa alla periferia di Kinshasa.
Più recentemente, era stato il più deciso ed esplicito critico di Kabila che aveva accusato di «alto tradimento» e di detenere «un'autorità illegittima». Etienne Tshisekedi era però stato attivo sulla scena politica del Congo per decenni, a partire dall'era Mobutu dove fu anche premier agli inizi degli negli Anni novanta per poi allontanarsi con decisioni dalle posizioni del dittatore padre-padrone dell’allora Zaire.

A tre anni dall’ascesa al potere del padre di Joseph Kabila, Laurent-Désiré assassinato il 16 gennaio 2001, Tshisekedi nel 1999 andò in esilio. Nel 2003, il ritorno sulla scena politica, le prime elezioni multipartitiche e la sua candidatura a presidente con relative minacce e vessazioni subite in campagna elettorale. Una candidatura ripetuta anche nel 2011 senza successo e senza che le sue accuse di brogli compiuti da Kabila potessero essere provate.

Una difficile transizione

La morte di «Tshitshi», come veniva affettuosamente chiamato dai suoi sostenitori, è avvenuta otto giorni dopo la sua partenza da Kinshasa, nel pieno dei negoziati seguiti all'accordo raggiunto in extremis a fine dicembre per una «transizione politica» fino alle prossime elezioni presidenziali, da tenersi alla fine del 2017, con un premier scelto nei ranghi dell'opposizione. L'accordo è stato raggiunto con la fondamentale mediazione della Chiesa cattolica per risolvere la crisi in atto nel Paese africano a causa della permanenza al potere del presidente Joseph Kabila, il cui mandato è scaduto il 19 dicembre scorso.

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