venerdì 31 gennaio 2014
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​​Ragazzini che vivevano in un istituto dell'Esercito della Salvezza a Sydney costretti a trascorrere il fine settimana con pedofili adulti o a subire abusi sessuali da sconosciuti che entravano nei dormitori di notte. È quanto emerge dalle udienze della Commissione nazionale d'inchiesta ordinata dal governo australiano sulle risposte delle istituzioni agli abusi sessuali a minori. Dopo la chiesa cattolica, quella anglicana e i boy scout, la Commissione si occupa ora dell'Esercito della Salvezza, (organizzazione di tradizione protestante): al centro dello scandalo, quattro istituti per ragazzi senza tetto o abbandonati dai genitori, operanti fra il 1957 e il 1975. La Commissione ha ascoltato casi di minori stuprati, percossi e di bimbi rinchiusi in gabbie. Fra gli orrori scoperti, il caso di un bambino costretto a mangiare il proprio vomito. Una delle vittime, che dichiara di aver subito abusi in tre degli istituti, ha testimoniato che un ufficiale dell'Esercito della Salvezza, il capitano Lawrence Wilson, era responsabile del racket, una rete organizzata che di fatto affittava i ragazzini a pedofili. Un capobranco sordo a ogni protesta e anzi capace di frustare "18 volte" la vittima che si lamentava. Un altro ex residente, entrato nell'istituto a cinque anni, ha raccontato di aver subito a suo tempo abusi quasi ogni notte anche da ragazzi più grandi. Dopo aver lasciato l'istituto a 16 anni, questa vittima avrebbe tentato il suicidio e patito nuovamente subito abusi da un operatore dell'Esercito della Salvezza già condannato al carcere per pedofilia.
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