giovedì 31 marzo 2016
COMMENTA E CONDIVIDI
Nella sua visita alle famiglie cristiane e musulmane colpite dal terrore cieco dei taleban, martedì il capo del governo provinciale Shahbaz Sharif aveva promesso «che con l’aiuto della nazione nessun mezzo sarà negato per vendicare la morte di innocenti» e che «i terroristi e i loro fiancheggiatori non troveranno un luogo in cui nascondersi». Necessario e istituzionale l’intento delle autorità di reagire al ricatto dell’islamismo estremista e sovente terrorista, ma gli strumenti di cui dispongono sono pochi e concreto il rischio di una reazione, da un lato, di un recupero di potere dei militari, dall’altro. Il vescovo emerito anglicano di Lahore, Irfan Jamil, ha confermato che il governo sta facendo del suo meglio. «Ci sono individui che vivono per vivere e altri che vivono per morire – ha detto –. Quale può essere il livello adeguato di protezione contro questi ultimi? Sicuramente, tuttavia, c’è sempre spazio per un miglioramento, e molti tra noi non si sentono sicuri». È un fatto che la crescente crudeltà delle iniziative terroristiche di matrice taleban stia provocando una reazione, accomunando minoranze e islamismo moderato nell’insicurezza e nella richiesta di interventi concreti. Una reazione è sicuramente prevista nella strategia del terrore, ma difficile comprendere ora se sarà a essa fatale oppure se porterà a una crisi del sistema di governo. Come sottolineato ieri sul quotidiano pachistano Dawndall’editorialista Zahid Hussain, «lo Stato di trova davanti a una nuova sfida per l’emergere sulla scena politica di una inedita coalizione di estremisti di varia estrazione alleati ai partiti islamici tradizionali. La vicenda di Qadri ha fornito a questi ultimi l’opportunità di un ritorno sulla scena politica nazionale». Hussain sottolinea anche le contraddizioni del governo davanti a questa sfida. «Sicuramente, il massacro di Lahore e l’occupazione della capitale da parte di fanatici ha finalmente costretto il governo a abbandonare la sua ambiguità di azione nei confronti dell’estremismo religioso in Punjab. Eppure non è ancora intenzionato a prendere la guida delle operazione anti-terrorismo, che ancora una volta è stata delegata agli alti comandi militari». ( S.V.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: