giovedì 22 ottobre 2015
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La decisione del Parlamento sloveno di limitare il flusso di migranti nel paese, conferendo temporaneamente poteri eccezionali di polizia all’esercito, non può che peggiorare, con l’avvicinarsi dell’inverno, le condizioni di vita per le migliaia di persone che al momento rischiano di continuo di restare intrappolate in una terra di nessuno: rifiutate dalla Slovenia e impossibilitate a tornare in Croazia. È l’allarme lanciato da Oxfam di fronte all’ulteriore peggioramento dell’emergenza dei migranti che si stanno dirigendo verso l’Europa. Ad oggi, secondo i dati dell’UNHCR, sono oltre 500mila le persone che, dall’inizio del 2015, sono arrivate in Grecia per fuggire da guerra, fame e persecuzioni alla ricerca di una nuova casa: la maggior parte di queste, circa 350mila, ha poi proseguito il proprio viaggio lungo la rotta balcanica. Solo negli ultimi due giorni oltre 18mila profughi sono arrivati in Slovenia.

Rifugiati afghani attendono di registrarsi in Serbia per un permesso di 72 ore. (© Sam Tarling) "È una situazione disperata che deve essere risolta immediatamente. - afferma Elisa Bacciotti, direttrice delle Campagne di Oxfam Italia - Non si tratta di invasori: sono uomini, donne e bambini che aspettano sotto la pioggia, in mezzo a campi fangosi. La Slovenia e gli altri paesi dell'Unione Europea, dovrebbero aiutare queste persone rispettando i loro diritti e affrontando i loro bisogni in modo dignitoso, piuttosto che promuovere politiche basate sull'esclusione". Oxfam chiede perciò ai leader dei Paesi europei che si incontreranno domenica a Bruxelles, per il vertice straordinario sulla crisi migratoria nei Balcani convocato dal Presidente della Commissione europea Juncker, di assumersi le proprie responsabilità nel garantire accoglienza e ospitalità a tutti coloro che arrivano in Europa: a prescindere dal paese di provenienza dei migranti e dalle frontiere che sono costretti ad attraversare per giungere in Europa.

Miriam Baz Bashri, com i due figli di 7 e 4 anni. Il maggiore soffre di distrofia muscolare. Con loro ha viaggiato dalla Turchia per 7 giorni, prima di arrivare in Serbia e attendere il permesso di poter proseguire. Vuole raggiungere la Germania per le necessarie cure al figlio. (© Sam Tarling) La petizione. Oxfam ha anche lanciato la petizione "Adesso, Basta!" . Il lavoro di Oxfam a fianco dei migranti Oxfam è al lavoro, oltre che in Italia per l’accoglienza dei migranti richiedenti asilo, in Serbia nei campi informali che stanno ospitando migliaia di persone al confine con la Croazia e la Macedonia, per garantire l’accesso all’acqua e ai servizi igienici attraverso l’istallazione di docce e toilette, la distribuzione di kit igienici, e di tutto quanto necessario per affrontare l’inverno in arrivo (sacchi a pelo, impermeabili, calzettoni, cappelli, guanti).

Hassam Hussein, rifugiato siriano chiede la registrazione per il permesso di 72 ore. (© Sam Tarling)
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