martedì 11 agosto 2015
​Ci sono voluti 4 anni di attesa per riuscire ad andare alle urne. Le elezioni turbate da scontri. Bassa l'affluenza. (Lucia Capuzzi)
Guarda il VIDEO per capire meglio la realtà di Haiti
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I risultati non arriveranno prima del fine settimana. Un primo traguardo, però, Haiti l’ha comunque raggiunto: la nazione più povera dell’emisfero occidentale è riuscita almeno a votare. Domenica, dopo quattro anni di attesa e uno e mezzo di rinvii, si sono svolte le consultazioni per il rinnovo del Parlamento, fermo ormai da otto mesi. I cittadini sono stati chiamati a scegliere i 118 deputati, i due terzi del totale, e 20 senatori che formeranno la nuova Assemblea, oltre a 140 sindaci e 1.140 consiglieri. Le operazioni di voto sono state segnate da violenze, ritardi e bassa affluenza. Almeno due persone sono morte negli incidenti, in 56 sono stati arrestati per aggressioni ai seggi. E 26 postazioni sono state chiuse a causa degli incidenti. Il presidente Michel Martelly ha cercato di minimizzare. “Si è trattato di casi isolati”, ha detto. Anche il capo degli osservatori Ue, Elena Valenciano, ha definito l’esito “positivo” nonostante i problemi. Il 25 ottobre, il Paese dovrà tornare al voto per scegliere il nuovo capo di Stato. Nella stessa giornata si svolgerà il secondo turno delle legislative.

Per saperne di più su Haiti guarda il video della Fondazione Avsi

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