lunedì 21 novembre 2011
Dopo  il bagno di sangue di ieri, che ha portato il bilancio degli scontri i questi giorni a 40 vittime, nuovi isolati scontri stamattina a Il Cairo con una ventina di feriti, di cui almeno tre gravi. Oggi la riunione tra i militari e le forze politiche. E si fa avanti l'ipotesi di un esecutivo di transizione guidato da el Baradei.
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Nuovi scontri, seppur isolati, stamattina a Il Cairo con una ventina di feriti, di cui almeno tre in gravi condizioni. Secondo una fonte medica, il dottor Osama Hamzah, la polizia in questi giorni starebbe usando un gas diverso da quello impiegato negli scontri del gennaio scorso: si tratterebbe di una sostanza che ha un effetto più forte, provocando un blocco del sistema nervoso, con effetti che spariscono solo dopo alcune ore.Mentre i militari egiziani aspettano di riunirsi oggi con le forze politiche - i Fratelli Musulmani hanno già aderito all'invito alla riunione fatto ieri dal Consiglio Supremo delle Forze Armate - ma non hanno ancora comunicato se accettano o meno le dimissioni presentate ieri dal governo in carica di Essam Sharaf, in piazza Tahrir si lavora per un governo di salvezza nazionale.Nella grande arena dove alcune migliaia di manifestanti hanno trascorso la notte sono presenti sostenitori di quattro candidati presidenziali di diversa tendenza: Mohamed el Baradei, ex direttore generale dell'Agenzia Atomica Internazionale, di tendenza liberale; il candidato della sinistra Hamdeen Sabahi, capo del partito Karama (Dignità); il Fratello Musulmano Abdel Moneim Aboul Foutouh ed il candidato salafita Hazem Abou Ismail. A quanto si è appreso i manifestanti intendono proporre un governo di salute nazionale composto da questi quattro esponenti, che dovrebbero rilevare il potere attualmente gestito dal Consiglio Supremo delle Forze Armate.Altre fonti annunciano che i militari si preparerebbero, nella riunione annunciata per mezzogiorno con le forze politiche, a proporre alla testa di un nuovo governo lo stesso Mohamed el Baradei. Su questa ipotesi un esponente del partito Giustizia e Libertà, espressione dei Fratelli Musulmani, Mohamed el Beltagi, ha già espresso il proprio consenso. Così come questo stesso partito ha escluso la propria adesione alla grande "marcia di un milione di persone" convocata per oggi dalla Coalizione dei giovani rivoluzionari e dal Movimento 6 aprile, che chiedono la formazione di un esecutivo di "salvezza nazionale" ed elezioni presidenziali entro aprile del prossimo anno.

Secondo la tv di Stato egiziana, tre persone sono state uccise nella notte nella città orientale di Ismailia. Il numero delle vittime in tre giorni di scontri sale così a un totale di 29 morti, anche se altri bilanci non ufficiali parlano di 40 persone rimaste uccise negli scontri.Forte preoccupazione è stata espressa dal ministro degli Esteri, Giulio Terzi, sugli sviluppi della situazione in Egitto e sul clima di tensioni e violenze che in queste ore caratterizza quel Paese, secondo quanto riferisce una nota della Farnesina. L'Italia, ha affermato Terzi, rispetta il processo politico in atto in Egitto, ma al contempo si attende che esso sia improntato al pieno rispetto dei diritti umani e delle legittime aspettative democratiche del popolo egiziano. L' Italia, conclude Terzi, rivolge dunque un forte appello a tutte le parti affinché cessi ogni violenza e, nella prospettiva del processo elettorale, si dia prova di calma e moderazione.

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