martedì 9 luglio 2013
Il presidente ad interim Mansour annuncia un referendum per emendare la Costituzione, resterà però il riferimento alla sharia. I Fratelli musulmani: è il giorno del Milione di Martiri.
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Si preannuncia un altro pomeriggio di tensione al Cairo. Sarà il giorno del Milione di Martiri: lo hanno annunciato i Fratelli musulmani chiamando il popolo a scendere nuovamente in piazza per protestare contro l'uccisione di 51 loro sostenitori avvenuta ieri davanti alla sede della Guardia repubblicana al Cairo.L'invito delle fazioni islamiche giunge subito dopo il decreto che fissa la road map del presidente ad interim Adli Mansur: entro quattro mesi e mezzo un referendum per emendare la Costituzione voluta dai Fratelli musulmani, ora sospesa; entro sei mesi le elezioni parlamentari; nel 2014 il voto per il nuovo presidente.LA ROAD MAP DEL NUOVO CORSOSecondo quanto ha annunciato Mansour, sarà mantenuto l'articolo della Costituzione che dichiara la sharia la principale fonte della legge.Il decreto (dichiarazione costituzionale) della presidenza ad interim fissa i tempi. Entro 15 giorni va istituita una commissione costituente che entro due mesi presenti alla presidenza gli emendamenti alla nuova Costituzione di stampo islamico - sospesa nel colpo di Stato della scorsa settimana - voluta dai Fratelli Musulmani. Gli emendamenti saranno quindi sottoposti a referendum popolare entro un mese dalla loro  presentazione. Svolta la consultazione popolare, entro due mesi, cioè entro la fine dell'anno, si dovranno tenere le elezioni parlamentari. Solo allora, con una nuova Costituzione e un Parlamento funzionante, saranno indette nuove elezioni presidenziali.RADWAN PREMIER? OK DEI SALAFITIIl partito salafita al-Nour, il secondo movimento islamista più importante dopo la Fratellanza, ha dato il via libera alla designazione dell'ex ministro delle Finanze Samir Radwan come premier ad interim. Al Nour, che aveva appoggiato la destituzione di Morsi, nelle ultime ore ha bocciato tanto la nomina a premier del Nobel per la Pace, Mohammed el-Baradei, che quella dell'economista Ziad Baha el-Din.
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