mercoledì 4 gennaio 2012
​La richiesta della Procura generale egiziana riguarda anche il ministro dell'Interno, Habib al-Adly, e sei dei suoi collaboratori. È quanto riferisce l'emittente araba Al Arabiya.
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​La Procura generale egiziana ha chiesto la pena di morte per l'ex presidente Hosni Mubarak e per il ministro dell'Interno, Habib al-Adly, e per sei dei suoi collaboratori. È quanto riferisce l'emittente araba Al Arabiya. Il capo di imputazione è quello di non aver evitato l'uccisione dei manifestanti a partire dal 25 gennaio e nei giorni successivi, durante le proteste di piazza che si svolsero al Cairo e in altre città del Paese. Per la Procura, Mubarak non diede l'ordine di uccidere, ma non impedì al suo ministro dell'Interno di far sparare sulla folla e non lo destituì una volta conosciuti i fatti. Per il ministro, secondo la Procura ci sono prove inconfutabili della colpevolezza, suffragate dalla testimonianza di alti gradi delle gerarchie del ministero.Per la Procura, la strategia del ministro era quello di affrontare i manifestanti con qualunque mezzo. La Procura ha, inoltre, lamentato la scarsa collaborazione alle indagini da parte di vari organi statali, come il ministero dell'Interno e dell'organo preposto alla sicurezza nazionale.
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