lunedì 4 luglio 2011
Dopo i disordini di ieri, un'esplosione ha avuto luogo nelle prime ore della mattina nel nord della Penisola del Sinai, a Bir Abd, 60 chilometri a est del Canale di Suez. Si tratta del terzo attentato dall'inizio di febbraio al gasdotto.
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Dei sabotatori oggi hanno fatto saltare in aria un gasdotto che porta il gas dall'Egitto a Israele e Giordania, provocando un blocco del flusso. Lo riferiscono fonti della sicurezza egiziana. L'esplosione ha avuto luogo nelle prime ore della mattina in una stazione lungo il gasdotto nel nord della Penisola del Sinai, a Bir Abd, 60 chilometri a est del Canale di Suez. Si tratta del terzo attentato dall'inizio di febbraio al gasdotto, che fornisce gas naturale a Israele e alla Giordania, a fabbriche locali di cemento e a una centrale elettrica.Una fonte della sicurezza ha detto che uomini armati di mitra su un piccolo furgone hanno costretto le guardie della stazione ad andarsene, quindi hanno collocato le cariche di esplosivo. «Non abbiamo informazioni sufficienti per ora, ma sembra che l'esplosione si sia verificata nello stesso modo delle due precedent», ha detto a Reuters un'altra fonte della sicurezza.La società che gestisce il gasdotto lo ha chiuso dopo l'esplosione, ha detto la fonte. Precedenti esplosioni avevano provocato altre chiusure di settimane il 27 aprile e il 5 febbraio.Il gasdotto è gestito dall'egiziana Gasco, una consociata della società nazionale del gas Egas.I DISORDINI DI DOMENICAViolenti scontri sono scoppiati ieri sera in piazza Tahrir al Cairo e sono proseguiti per ore, con un bilancio di decine di feriti, fra «venditori ambulanti» e manifestanti che da venerdì scorso hanno di nuovo piazzato le tende nella grande piazza che è stata il fulcro della "rivoluzione" che ha portato alla caduta, lo scorso febbraio, del presidente Hosni Muabarak. Lo riferiscono media e blog egiziani on line e la Cnn. I «venditori», secondo le denunce dei manifestanti, li hanno attaccati con coltelli, bastoni e pietre e hanno appiccato fuoco alle tende nel centro della piazza. I manifestanti, molti dei quali famigliari delle vittime della "rivoluzione del 25 gennaio", hanno risposto e gli scontri sono proseguiti per ore.  Un portavoce del ministero della Sanità, Adel Aldawi, citato dalla Cnn, ha fornito un bilancio provvisorio di «20 persone gravemente ferite e ricoverate in ospedale, e 27 altre medicate sul posto».
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