lunedì 12 dicembre 2011
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Delusione. Ma anche la rinnovata consapevolezza della necessità di agire. Subito. La 17esima Conferenza mondiale Onu sul clima lascia l’amaro in bocca alla Caritas internationalis. La scienza – ha spiegato Martina Liebsch - sta dimostrando che quanto fatto finora non basta “per fermare la diffusione della siccità diffusa, i milioni di migranti e il crollo della produzione alimentare”. “Tutti contribuiamo all'inquinamento dell'ambiente perciò ogni Paese dovrebbe assumersene la responsabilità”. Non solo ombre, però. La Caritas ha approvato i passi in avanti verso la creazione di un “Fondo verde per il clima” per i Paesi più poveri e più vulnerabili all'impatto dei cambiamento climatici. Sottolineando che “ogni dollaro speso oggi per mitigare gli effetti del clima farà risparmiare sette dollari spesi per le emergenze”. La Caritas ha quindi proposto anche di trovare "fonti di finanziamento innovative” per intervenire sui cambiamenti climatici, ad esempio “una tassa sui trasporti marittimi e aerei, e una tassa sulle transazioni finanziarie”. L’esortazione è ai governi affinché si vada oltre “il minimo comune denominatore dell'accordo di Durban" e fare in modo che il prossimo appuntamento sul clima Rio+20 (a giugno 2012 a Rio de Janeiro) contribuisca ad "un cambiamento radicale".
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