lunedì 19 settembre 2016
Conferme dalla Farnesina. Bruno Cacace e Danilo Calonego lavoravano per conto di una società italiana di manutenzione nell'aeroporto di Ghat, con loro anche un canadese.
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​​Le voci si rincorrevano fin dal tardo pomeriggio, ma solo alle 19.30 è arrivata la ocnferma della Farnesina: due italiani e un canadese sono stati rapiti da uomini armati nella città di Ghat, nel sud della Libia. I tre lavorano per conto di una società italiana di manutenzione dell'aeroporto di Ghat, la Con.I.Cos di Mondovì (Cuneo), che ha tre sedi in LIbia: Tripoli, Bengasi e Ghat.I due tecnici sono Bruno Cacace, residente a Borgo San Dalmazzo (Cuneo) e Danilo Calonego, della provincia di Belluno. Cacace vive in Libia da 15 anni: è separato e ha due figlie che vivono in Francia. A Borgo abitanoancora la mamma e un fratello gemello, che torna a trovare unpaio di volte all'anno."Degli sconosciuti hanno rapito questa mattina tre lavoratori stranieri che lavorano per conto della società italiana Con.I.Cos, sulla strada che porta all'aeroporto di Ghat", oasi desertica della provincia di Fezzan nel sud del Paese, controllata dal governo d'Accordo nazionale riconosciuto dalle Nazioni Unite, come ha detto Qawmani Mohammed Saleh, sindaco della cittadina di Ghat citato dall'agenzia turca Anadolu. "Una delle persone seguestrate è di nazionalità canadese mentre gli altri sono italiani", ha precisato il sindaco il quale ha aggiunto che "stiamo effettuando ogni sforzo per conoscere il gruppo dei sequestratori e il luogo dove sono tenuti i rapiti". Finora nessuna rivendicazione del rapimento.

I due italiani e il canadese erano in viaggio verso la loro sede situata a Bir Tahala, a nord di Ghat. La zona è amministrata dal governo di accordo nazionale di Tripoli, riconosciuto dalla comunità internazionale.
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