martedì 4 dicembre 2018
Saliti a dieci gli Stati in cui gli istituti scolastici devono esporre il motto
«In God We Trust»: e Dio torna nelle scuole americane
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Dopo essere stato messo al bando per anni, Dio sta lentamente tornando nelle scuole americane. Uno Stato alla volta. Sono già dieci gli Stati Usa che, nel corso degli ultimi due anni, hanno approvato leggi che impongono agli istituti, e spesso anche ad altre istituzioni pubbliche, di esporre il motto della nazione americana: «In God We Trust», abbiamo fede in Dio, o altre frasi che fanno riferimento al Dio cristiano. L’ultimo in ordine di tempo è la Florida, dove il disegno di legge è nato in reazione alla strage del liceo di Parkland, il febbraio scorso. Altri sei Stati hanno approvato leggi simili nel 2018, mentre l’Arkansas ha passato la misura nel 2017 e l’Arizona quest’anno ha permesso alle scuole di esporre il motto che appare in latino sull’emblema dello Stato: «Dio arricchisce».

Si tratta certamente più una tendenza che di una serie di coincidenze. Queste leggi sono infatti state approvate sullo sfondo di numerosi dibattiti, a livello locale o statale, sulla possibilità di aumentare i riferimenti a Dio e alla Bibbia nel corso degli insegnamenti nelle scuole pubbliche. Secondo alcuni osservatori i promotori di queste iniziative sono stati motivati ad agire dalle recenti sentenze della Corte Suprema, che si è schierata in difesa della libertà religiosa, e dei due giudici della Corte nominati dal presidente Donald Trump, che si sono espressi in favore di una maggiore presenza di Dio e della fede nella vita pubblica.

Gli elettori dell’Alabama, ad esempio, a novembre hanno approvato a grande maggioranza un referendum che consente di esporre i dieci comandamenti in ogni edificio di proprietà pubblica o istituzione finanziata dal governo. I sostenitori della legge sperano che il caso, che è stato sfidato in tribunale dai suoi oppositori, approdi alla Corte Suprema e venga approvato, creando un precedente a livello nazionale. Alcuni deputati di altri Stati hanno già proposto misure simili.

La presenza di riferimenti alla fede cristiana ha avuto una storia contrastata negli Stati Uniti. Dopo la guerra civile, la Costituzione venne modificata affinché includesse riferimenti a Dio, e durante la Guerra fredda i legislatori inserirono «Dio» nel giuramento di fedeltà alla bandiera e fecero di «In God We Trust» il motto nazionale.

Negli anni Sessanta, però, la Corte Suprema vietò le preghiere o l’insegnamento della Bibbia nelle scuole pubbliche. Oggi il pendolo sembra muoversi nella direzione opposta. Il segretario all’Istruzione Betsy DeVos, ad esempio, ha promosso l’uso di voucher pubblici che consentono ai genitori di iscrivere i propri figli a scuole religiose.

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