venerdì 9 settembre 2011
L'operazione non aveva come obiettivo la liberazione del volontario italiano: lo ha dichiarato alla Reuters il governatore del South Darfur.
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Il blitz nel Darfur nel quale sono stati uccisi 13 poliziotti sudanesi non aveva come obiettivo la liberazione dell'ostaggio italiano Francesco Azzarà: lo ha dichiarato alla Reuters il governatore del South Darfur, Abdel Hamid Kasha, smentendo la notizia diffusa dal quotidiano sudanese Al-Ahrath. «L'italiano è un altro caso», ha detto.Il giornale ha scritto che fra loro c'era Azzarà, 34 anni, che era stato sequestrato a Nyala, capoluogo del Sud Darfur, mentre in auto si dirigeva all'aeroporto. Dalle prime indagini era emerso che l'ostaggio potesse essere stato trasferito a Jebel Marra. Azzarà era alla sua seconda missione in Darfur. Lavora per Emergency da un anno e nei giorni scorsi l'organizzazione fondata da Gino Strada aveva fatto sapere di avere notizie che sta bene. Altri 30 poliziotti sono rimasti feriti nel corso dell'operazione per la liberazione di alcuni ostaggi. Lo ha riferito il portavoce della polizia sudanese, Ahmed Touhami. «Ieri le forze di polizia hanno tentato di liberare tre ostaggi che erano in mano a banditi e non appartenenti al movimento dei ribelli del Darfur», ha affermato il portavoce nel corso di una conferenza stampa.
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