giovedì 28 aprile 2011
I "giovani della rivoluzione siriana" hanno lanciato un nuovo appello su Facebook e invitato la popolazione a scendere in piazza, domani, nel "Venerdì della collera", contro il regime del presidente Bashar al-Assad. Cresce la fronda interna: oltre 200 dirigenti lasciano il partito Baath. All'Onu nessun accordo su mozione di condanna.
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I "giovani della rivoluzione siriana" hanno lanciato un nuovo appello su Facebook e invitato la popolazione a scendere in piazza contro il regime del presidente Bashar al-Assad esprimendo solidarietà alla città di Daraa, teatro della violenta repressione del governo. "Venerdì della collera, il 29 aprile, in solidarietà con Daraa", si legge sulla bacheca del gruppo "La rivoluzione siriana 2011" nel popolare social network. "Ai giovani della rivoluzione, domani saremo in tutte le piazze, in tutte le strade", promette il gruppo, assicurando che Daraa "non verrà lasciata sola". L'esercito siriano, con carri armati e blindati, è entrato nella città lo scorso lunedì per porre fine alle manifestazioni. In quell'occasione persero la vita almeno 30 persone.FRONDA ANTI-ASSAD: OLTRE 230 LASCIANO IL BAATHIl presidente siriano Bashar al-Assad deve affrontare da un lato il dissenso interno al governo -- con oltre 200 membri del suo partito, il Baath, che si sono dimessi -- e dall'altro segnali di malcontento nelle file dell'esercito per la violenta repressione delle proteste a favore della democrazia. Duecento esponenti del partito nella provincia di Daraa e nelle zone vicine si sono dimessi ieri dopo che il governo ha inviato i carrarmati per sedare le proteste nella città di Daraa. Secondo alcuni gruppi per la tutela dei diritti, nell'attacco sono morti almeno 35 civili.I diplomatici sottolineano segnali di crescente malcontento nell'esercito in cui la maggioranza dei soldati è musulmana sunnita mentre gli ufficiali, per lo più, fanno parte della stessa minoranza di Assad, quella Alawita. Lunedì Assad ha inviato a Daraa la fedelissima Quarta divisone meccanizzata, guidata da suo fratello Maher. Secondo i racconti di esponenti dell'opposizione e degli abitanti di Deraa, che non possono essere confermati, diversi soldati di un'altra divisione si sono rifiutati di sparare sui civili. "I funerali più numerosi finora celebrati in Siria sono stati quelli dei soldati che si sono rifiutati di eseguire l'ordine di sparare sui manifestanti e per questo sono stati uccisi in modo sommario sul posto", ha detto un alto diplomatico.Un altro diplomatico ha detto che questo mese c'è stato almeno un caso di soldati che hanno affrontato la polizia segreta per impedirgli di sparare sui manifestanti. "Nessuno dice che Assad sta per perdere il controllo dell'esercito, perché se fai ricorso all'esercito per uccidere la tua stessa gente, è un segno di debolezza", ha detto.DALL'ONU NESSUN ACCORDO SU DOCUMENTO DI CONDANNAIl Consiglio di Sicurezza dell'Onu non è riuscito a raggiungere un accordo su un documento di condanna per la repressione delle manifestazioni di protesta in Siria. La Russia, che ha potere di veto, e diversi altri fra i 15 stati membri del Consiglio si sono opposti alla bozza presentata dai Paesieuropei che condannava la violenza contro i civili e sosteneva la richiesta del segretario generale dell'Onu Ban ki Moon per una inchiesta "trasparente" sulle vittime registrate durante le proteste.I morti in sei settimane sarebbero almeno 450.
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