venerdì 8 maggio 2020
La sospensione dei voli e del turismo incide pesantemente sull'economia della regione, risparmiata invece dalla pandemia quanto a numero di contagi
Unintagliatore di legno alle isole Fiji

Unintagliatore di legno alle isole Fiji

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Negli stati-arcipelago del Pacifico a nord dell'Australia, in gran parte risparmiati dalla pandemia di coronavirus ma colpiti dal severo crollo del turismo e quindi dell'occupazione, si assiste a un massiccio ritorno dell'ancestrale baratto, promosso da pagine Facebook con decine di migliaia di membri. Due porcellini per un kayak di seconda mano, un passaggio in taxi in cambio di frutta e verdura, una torta in cambio di tutoraggio online, pulizia e giardinaggio in cambio di preghiere: sono solo alcuni esempi, scrive il Guardian, delle centinaia di baratti conclusi nelle Isole Figi da quando è stata creata una settimana fa la pagina Facebook “Barter for Better Fiji” che conta già più di 100mila membri, in un Paese che conta meno di 900 mila abitanti.

"La ragione primaria per formare il gruppo Facebook era di aiutare a offrire una soluzione alla situazione economica", spiega la responsabile dell'iniziativa, la consulente d'affari Marlene Dutta. "Per molte persone nel mondo come nelle Figi, diventa sempre più difficile disporre di denaro. L'idea è di avere un sistema in cui le persone ottengono beni che desiderano o di cui hanno bisogno, senza spendere denaro e questo è di grande aiuto per conservare i soldi limitati per beni essenziali, per pagare bollette o per i trasporti", aggiunge Dutta.

Simili pagine Fb sono in piena attività attraverso il Pacifico, a Tonga, Samoa e Vanuatu, ora che le nazioni insulari cominciano a subire le difficoltà economiche dovute al Covid-19. La regione del Pacifico è stata in gran parte risparmiata dall'insorgenza del virus. A fine aprile, secondo il Segretariato delle Comunità del Pacifico, vi sono stati casi confermati di contagio in sei Paesi: Papua Nuova Guinea, Figi, Polinesia Francese, Nuova Caledonia, Guam e Marianne settentrionali, per un totale di 260 casi e sette vittime. Tuttavia, la maggior parte delle nazioni del Pacifico ha chiuso i confini e soffre dell'impatto della sospensione dei voli internazionali e del turismo. Il Fondo monetario internazionale prevede un declino del 2,7% del tasso di crescita nella regione e un calo del 40% del turismo.

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