martedì 5 maggio 2020
In Spagna 25mila le vittime, ma ora si pensa alla fase 2. Lunedì in Cina unico caso di contagio e nessun morto
250mila morti nel mondo, la Gran Bretagna è la più colpita in Europa
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I contagi "certificati" sono giunti a quota 3,6 milioni e i decessi ufficiali hanno superato i 250mila nel mondo, dove ferve l'attività per trovare cure e un vaccino adeguati. Continuano a contrapporsi le ipotesi di Cina e Stati Uniti (ma non solo) sull'origine del Covid-19, creando un clima internazionale poco propizio alla collaborazione. L'ex virologo della task force della Casa Bianca nella lotta al coronavirus, Anthony Fauci, aveva ribadito quanto già sostenuto dalla comunità scientifica secondo cui non ci sono prove del fatto che il virus, che ha scatenato la pandemia globale di Covid-19 sia stato creato in un laboratorio cinese. Mentre l'alto rappresentante dell'Ue per la politica estera Josep Borrell sta preparando un progetto di risoluzione che presenterà il 18 maggio all'assemblea Mondiale della sanità percreare una commissione indipendente "mettendo da parte la battaglia tra Cina e Usa.

Nel frattempo il presidente Usa Trump ha fatto sapere che la task force anti-coronavirus del governo sarà sostituita forse da un gruppo diverso ma assicura che i superesperti Anthony Fauci e Deborah Birx continueranno a essere consultati.

Gran Bretagna

L'85% dei decessi mondiali riguardano Europa e Stati Uniti. In Europa sono stati accertati oltre 1,5 milioni di contagi. Con il bilancio odierno, il Regno Unito supera con 32mila vittime l'Italia ed è secondo solo agli Usa. I dati sono contenuti nell’ultimo rapporto dell’Ons, l’Istituto di statistica britannico, le cui stime sono aggiornate al 27 aprile e contengono anche le persone decedute classificate come casi sospetti di coronavirus, che altri Paesi non conteggiano. Incluse queste, il totale delle vittime britanniche sale a 32mila.

Considerando però il rapporto con la popolazione, fra i paesi più colpiti, il Belgio conta 68 decessi per 100 mila abitanti, la Spagna 54, l'Italia 48. Secondo alcuni, però, le differenze dipendono anche dal numero di test che si fanno nei rispettivi Paesi.
C'è il rischio di una seconda ondata, secondo l'Imperial College di Londra e anche un rapporto dell'ospedale generale cinese di Pechino (PLA) che aveva come obiettivo quello di capire perché in Italia contagi e morti per Covid-19 sono stati più numerosi rispetti alla provincia di Hunan, paragonabile per abitanti.

Cina

Un solo caso di contagio in Cina. Lo hanno reso noto le autorità sanitarie di Pechino. Il nuovo contagio, che porta il totale in Cina a 82.881, è stato importato mentre i decessi restano fermi a 4.633.

Spagna

La Spagna aggiunge 185 decessi al conteggio delle persone morte per coronavirus, arrivando a un totale di 25.613 decessi. Le cifre, in linea con il rallentamento generale della pandemia nel Paese, non comprendono però migliaia di persone che sono morte nelle case di cura a marzo e aprile prima che potessero essere testate. Nonostante la limitata capacità del Paese di condurre test fino a poco tempo fa, i dati del ministero della Salute hanno mostrato che le infezioni sono aumentate martedì a 250mila, di cui circa 30mila che sono state identificate dai test anticorpali dopo che non hanno mostrato sintomi o hanno superato la malattia. La maggior parte delle nuove infezioni si verifica tra gli operatori sanitari, mostrano i dati.
Il massimo funzionario della sanità Fernando Simon ha affermato che la tendenza all'allentamento è chiara e che l'obiettivo ora è evitare qualsiasi rimbalzo dell'epidemia. Ha anche aggiunto che oltre 123mila persone si sono riprese dalla malattia. Questa settimana la Spagna ha iniziato a uscire dal lockdown messo in atto a metà marzo, uno dei più rigidi al mondo.

Inoltre, i Paesi colpiti per primi provano a ripartire, ma ovunque ci sono polemiche e tentennamenti fra le esigenze della salute e quelle dell'economia. Le Borse europee, dopo quelle asiatiche, tornano a scommettere sulla fase due, dopo aver bruciato 190 miliardi nella seduta di lunedì. Recupera anche il petrolio e sono positivi i futures di Wall Street.

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