martedì 3 marzo 2020
Sono 125 i nuovi pazienti registrati: è il numero più basso da quando Pechino ha iniziato a pubblicare i dati. Altri sette casi di "contagio di ritorno" dall'Italia
Controllo della temperatura "di massa" a Pechino

Controllo della temperatura "di massa" a Pechino - Reuters

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Come sta il "malato" Cina? Qual è la situazione nel cuore del gigante asiatico, dove è partita l'epidemia di coronavirus che sta spaventando il mondo? Pur nella loro tragicità, i numeri certificano che la situazione continua a migliorare. Nettamente. Sono 125 i nuovi casi registrati, in calo rispetto ai 202 censiti il giorno prima: si tratta del numero più basso da quando le autorità sanitarie cinesi hanno iniziato a pubblicare i dati sulla situazione dell'epidemia a livello nazionale nel mese di gennaio.
La National Health Commission ha dichiarato che ci sono stati anche 31 nuovi decessi, portando il bilancio delle vittime a 2.943. Il totale dei pazienti guariti dall'infezione è di 47.204 pazienti.
La Cina ha iniziato a rilasciare i dati sulla situazione di Wuhan, capitale della provincia di Hubei, all'inizio dell'anno, quando i funzionari riferirono, il 10 gennaio, che i casi erano passati da 41 a 198 nove giorni più tardi.

A preoccupare ora sono i cosiddetti casi di "contagio di ritorno" dall'Italia, che fanno aumentare i timori di ricontaminazione del Paese da cui è partita l'epidemia. Sulle 11 nuove infezioni da coronavirus annunciate oggi fuori dall'Hubei, sette sono relative allo Zhejiang. Sono cittadini cinesi tornati dall'Italia la scorsa settimana che, secondo il network statale Cgtn, lavoravano nello stesso ristorante di Bergamo e avevano stretti contatti con la prima donna rientrata il 28 febbraio e risultata positiva. In totale sono 13 i casi "importati" dall'Italia. La contea è famosa per essere la "città natale di cinesi d'oltremare" conta una popolazione di 330.000 abitanti, di cui circa 100.000 vivono in Italia.

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