giovedì 5 marzo 2020
Dopo la scoperta di 4 casi sospetti a Betlemme, chiuse tutte le chiese e le moschee nel governatorato. La California dichiara lo stato di emergenza. In Corea del Sud casi oltre quota 6mila
La Basilica della Natività a Betlemme

La Basilica della Natività a Betlemme - Ansa

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L’emergenza coronavirus continua ad allargarsi. Le autorità palestinesi, su indicazione del ministero della Sanità locale, hanno stabilito dopo la scoperta di 4 sospetti casi di coronavirus in un albergo nella zona di Betlemme la chiusura di tutte le chiese e le moschee per i prossimi 14 giorni nel governatorato di Betlemme e Gerico. La disposizione riguarda - ed è stato confermato dalla Custodia di Terra Santa - anche la Basilica della Natività. Imposto anche il generale divieto di ingresso a Betlemme e a Gerico delle comitive di turisti e l'annullamento delle prenotazioni negli alberghi.

Negli Usa, intanto, la California ha dichiarato lo stato di emergenza, dopo aver registrato il primo morto a causa del virus. La decisione è stata presa mentre il numero delle vittime negli Stati Uniti è arrivato a 11. Una nave da crociera con migliaia di persone a bordo è stata bloccata ieri sera davanti alle coste californiane dopo che alcuni passeggeri e membri dell'equipaggio hanno mostrato sintomi del coronavirus. Le autorità hanno ritardato il rientro nel porto di San Francisco della Grand Princess proveniente dalle Hawaii per effettuare i test sulle persone sospettate di avere contratto il virus.

Un passeggero all'aeroporto di Hong Kong

Un passeggero all'aeroporto di Hong Kong - Reuters

La Camera dei Rappresentanti Usa ha approvato fondi supplementari per fronteggiare l'epidemia per 8,3 miliardi di dollari. La misura è passata con una maggioranza schiacciante, 415 favorevoli e 2 contrari. Il Senato dovrebbe adottare il provvedimento la prossima settimana. Lo stanziamento è tre volte superiore a quanto richiesto dalla Casa Bianca, ovvero 2,5 miliardi di dollari. Il vicepresidente Mike Pence resta però cauto. "Il rischio in America di contrarre il coronavirus resta basso se si è in buona salute", ha detto Pence, sottolineando come non ci sia bisogno per gli americani di comprare le mascherine. "Bastano le pratiche di buon senso", ha detto, ribadendo come sono partiti i controlli all'imbarco dagli aeroporti esteri che si trovano nelle aree a rischio.

Anche il presidente americano Donald Trump sta cercando di tenere sotto controllo il panico, anche a costo di contraddire i dati stimati dall’Organizzazione mondiale della Sanità, dichiarando che il tasso di mortalità del 3,4% «è un numero falso». «È la mia impressione, basata sulle conversazioni che ho avuto, che molte delle persone contagiate si riprenderanno senza nemmeno vedere il medico», ha sottolineato Donald Trump, aggiungendo che personalmente, ritiene che la cifra sia «meno dell’1%». Di fatto, l’amministrazione si sta preoccupando in quanto è sempre più certo che il contagio avrà un netto impatto negativo sull’economia a stelle e strisce,

In Corea del Sud intanto i contagi hanno superato quota 6.000, attestandosi a 6.088. La parte più critica fa capo alla città di Daegu, mentre da ultimo è stato individuato nelle sue vicinanze un terzo potenziale focolaio in una zona che è stata subito designata "area di attenzione speciale”.

In Germania i contagi sono arrivati a 349, il maggior numero dei quali, 175, è stato registrato in Renania settentrionale-Vestfalia, 65 nel Baden-Württemberg e 52 in Baviera. In Francia i casi sono 285, mentre il bilancio dei morti resta a 4, con 15 pazienti in rianimazione. "Qualunque sia lo scenario non è previsto di chiudere le scuole e le università", ha detto ieri il ministro francese dell'Istruzione, Jean-Michel Blanquer.


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