mercoledì 16 settembre 2020
Il fenomeno è stato rielevato negli ospedali di Nepal, India e Regno Unito. Difficoltà di accesso alle strutture sanitarie, visite cancellate e paura delle infezioni in ospedale le possibili cause
Una donna in gravidanza si accarezza la pancia

Una donna in gravidanza si accarezza la pancia - Archivio Ansa

COMMENTA E CONDIVIDI

Dall'inizio della pandemia c'è stato un preoccupante aumento, in proporzione alle gravidanze, di bambini morti nel grembo materno e di conseguenza venuti al mondo senza vita negli ospedali. Il trend è riportato in un articolo pubblicato su Nature che cita come fonti vari studi condotti in tutto il mondo. Il motivo dell'elevato tasso di nati morti è da ricondurre, secondo i ricercatori, al fatto che in certi Paesi le donne incinte abbiano ricevuto meno cure di quelle necessarie e questo a causa delle restrizioni imposte dal lockdown e da un'assistenza sanitaria discontinua. Così facendo le complicazioni della gravidanza non sono state diagnosticate e questo ha poi causato le morti.

"Nel tentativo di proteggere le donne incinte dal Covid-19, abbia finito per causare in modo del tutto involontario un picco di bambini nati morti", ha detto Jane Warland, ostetrica dell'Università del Sud Australia nella città di Adelaide. Durante il lockdown infatti, alle donne in gravidanza era stato consigliato di consultarsi con il medico telefonicamente evitando così di recarsi in ospedale.

La ricerca più ampia a riportare una crescita del fenomeno è basata sui dati di oltre 20mila donne che hanno partorito in 9 diversi ospedali in Nepal ed è stata pubblicata ad agosto su The Lancet Global Health. Lo studio ha evidenziato come i nati morti siano aumentati da 14 ogni 1,000 nascite del periodo pre-emergenza a 21 ogni 1,000 nascite tra fine marzo e fine maggio. Si tratta di un aumento del 50% nel periodo di lockdown del Paese.

Lo studio, condotto dal team di Ashish K.C., un epidemiologo dell'Università svedese di Uppsala, ha scoperto che nonostante l'aumento dei nati morti negli ospedali del Nepal, complessivamente il dato generale è rimasto invariato. Questo può essere dipeso dal fatto che le nascite negli ospedali si sono fortemente ridotte durante il lockdown passando da una media di 1,261 settimanali a 651 durante l'emergenza. Di queste nascite settimanali durante il periodo di chiusura, molte donne hanno avuto complicazioni. Tuttavia è impossibile dire se il fenomeno riguardi tutta la popolazione di donne in gravidanza perché non ci sono dati su quelle che non hanno partorito nelle strutture sanitarie.

Anche nel Regno Unito e in India, dove c'è stato un calo di nascite negli ospedali, si è verificato lo stesso aumento di nati morti. Secondo i dati di un grande ospedale di Londra, analizzati dagli studiosi della University of London,c'è stato un aumento quasi quadruplicato dell'incidenza dei nati morti: da 2,38 ogni 1,00 nascite tra ottobre 2019 e la fine di gennaio a 9,31 ogni 1,000 nati tra febbraio e metà giugno.

Secondo gli esperti il fenomeno non è stato causato da infezioni da Covid-19, è invece il risultato di come la pandemia ha influenzato l'accesso alle cure prenatali di routine. "Le donne incinte potrebbero non essere state in grado di recarsi nelle strutture sanitarie per mancanza di trasporto pubblico; in alcuni casi, gli appuntamenti prenatali sarebbero stati annullati. Altre - conclude l'articolo su Nature - potrebbero aver evitato gli ospedali per paura di contrarre Sars-CoV-2".

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: