lunedì 1 aprile 2013
​Il regime nordcoreano continua ad alimentare la tensione nell'area. Dopo aver minacciato di investire con un «mare di fuoco» la Corea del Sud e gli Usa, ora Pyongyang coinvolge nella sua lista nera anche Tokyo, minacciando di colpire le basi Usa in Giappone.
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L'Assemblea suprema del popolo, il Parlamento nordcoreano, ha approvato oggi il rafforzamento delle attività di sviluppo delle armi nucleari. Allo stesso tempo, riferisce l'agenzia Kcna, la sessione plenaria ha dato il via libera anche alla creazione di un apposito Ufficio "per lo sviluppo dei piani spaziali".

E' l'ennesima escalation della crisi in atto da quando il regime di Pyongyang, il 12 febbraio , ha deciso di effettuare il terzo test nucleari, che le hanno valso un inasprimento delle sanzioni da parte dell'Onu. Il regime nordcoreano, guidato Kim Joug-un, continua tuttavia ad alimentare la tensione nell'area. Dopo aver minacciato di investire con un «mare di fuoco» la Corea del Sud e gli Usa, ora Pyongyang coinvolge nella sua lista nera anche Tokyo. L'ultimo avvertimento in ordine di tempo è quello di «colpire le basi statunitensi in Giappone», di Miasawa, Yokosuka e Okinawa. Lo riferisce il quotidiano del Partito dei Lavoratori della Corea del Nord, e voce ufficiale di Pyongyang, il Rodong Sinmun. Il leader nordcoreano Kim Jong-un aveva promesso di rafforzare l'arsenale nucleare, già ieri all'apertura dei lavori della riunione plenaria del Comitato centrale del Partito dei Lavoratori. Lo aveva annunciato l'agenzia ufficiale Kcna, secondo cui Pyongyang migliorerà il deterrente atomico «qualitativamente e quantitativamente» per contrastare le minacce Usa. La notizia ha scatenato la condanna del governo nipponico da sempre ai ferri corti con PyongyangLa risposta della Corea del Sud. Seul metterà in campo risposte militari forti e veloci contro le provocazioni della Corea del Nord, senza tenere conto delle conseguenze politiche. Lo ha assicurato la presidente Park Geun-hye, in una riunione coi vertici del ministro della Difesa, in risposta all'annuncio del fine settimana di Pyongyang sull'ingresso in "uno stato di guerra" contro il Sud. «Se c'è una provocazione contro la Corea del Sud e la sua gente, ci dovrebbe essere una risposta forte iniziale senza alcuna considerazione politica». Il messaggio della presidente è di mettere da parte ogni remora rispondendo con forza in caso di provocazioni della Corea del Nord, promotrice di minacce quotidiane che ha fatto risalire la tensione nella penisola. «La ragione dell'esistenza dei militari - ha aggiunto Park, nel resoconto dell'agenzia Yonhap - è di proteggere il Paese e la sua gente dalle minacce». Nelle ultime settimane, Pyongyang ha progressivamente alzato i toni della retorica con ripetute minacce di guerra contro il Sud in risposta alle esercitazioni militari congiunte denominate (Foal Eagle) tra Corea del Sud e Usa, partite a inizio marzo e destinate a chiudersi a fine aprile, oltre che per la nuova risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu che ha varato una stretta alle sanzioni dopo il terzo test nucleare del 12 febbraio

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