giovedì 24 marzo 2022
Proteste di Tokyo e della Corea del Sud per la violazione della moratoria. E' il lancio più potente dal 2017. Altitudinemassima di 6.200 km
Uno schermo alla stazione ferroviaria di Seul (Corea del Sud) rilancia le immagini del lancio del missile balistico della Cortea del Nord

Uno schermo alla stazione ferroviaria di Seul (Corea del Sud) rilancia le immagini del lancio del missile balistico della Cortea del Nord - Ansa

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La Corea del Nord ha testato oggi un missile balistico intercontinentale: lo ha reso noto il presidente sudcoreano Moon Jae-in, esprimendo disappunto al termine della riunione del Consiglio sulla sicurezza nazionale, "per la violazione della moratoria autoimposta da Pyongyang" sui test e delle risoluzioni Onu.

La mossa del Nord cade nel giorno in cui la Nato si riunisce a Bruxelles con il presidente Usa Joe Biden e con l'inconsueta presenza del premier nipponico Fumio Kishida, il cui ministero della Difesa ha detto che il missile sarebbe caduto a circa 170 km dalle coste di Aomori, nella zona economica esclusiva (Zee) giapponese.

Il missile balistico intercontinentale (Icbm), che è il 12/mo atto di forza mostrato dalla Corea del Nord nel solo 2022, è stato lanciato da Sunan, alle porte di Pyongyang, alle 14:34 locali (06:34 in Italia): secondo il Comando di Stato maggiore congiunto sudcoreano ha coperto una distanza con un'altitudine massima di oltre 6.200 km, pari al lancio più potente fatto dallo Stato dal 2017.

I militari di Seul ritengono che il Nord abbia lanciato sempre da Sunan due missili balistici Hwasong-17 (Icbm) il 27 febbraio e il 5 marzo scorsi. Si tratta di una "violazione della sospensione dei lanci di missili balistici intercontinentali promessa dal presidente Kim Jong-un alla comunità internazionale - ha detto Moon in una nota diffusa dall'Ufficio presidenziale - che pone una seria minaccia per la penisola coreana, la regione e la comunità internazionale. Ed è una chiara violazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite".

Pyongyang aveva ufficialmente sospeso i test di missili a lungo raggio come gesto di distensione verso l'amministrazione Usa di Donald Trump, quando il tycoon e il leader supremo stavano per avviare nel 2018 i negoziati di alto livello suldossier nucleare falliti nel 2019.

Nonostante le pesanti sanzioni internazionali, la Corea del Nord ha raddoppiato la spinta di Kim sulla modernizzazione dell'esercito e degli arsenali. L'intelligence di Stati Uniti e Corea del Sud avevano avvertito a inizio marzo che Pyongyang sistava preparando a lanciare un missile balistico intercontinentale a lungo raggio.

La condanna Usa e giapponese

Gli Usa condannano "con forza" il lancio e promettono "tutte le misure necessarie per assicurare la sicurezza del territorio americano, della Corea del Sud e del Giappone". Così un comunicato della Casa Bianca. "Questo lancio è una sfacciata violazione delle molteplici risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e aumenta senza motivo le tensioni e i rischi di destabilizzare la situazione di sicurezza nella regione", afferma il portavoce dell'esecutivo Usa Jen Psaki nel comunicato pubblicato mentre il presidente Joe Biden si trova a Bruxelles.

Anche il premier nipponico Fumio Kishida ha condannato "con forza" il lancio, definendolo "sconsiderato" e "inaccettabile". Kishida, in visita a Bruxelles per il vertice del G7 e dove è in corso una riunione della Nato, ha detto di voler confermare il coordinamento della risposta alle ripetute provocazioni di Pyongyang che violano le risoluzioni dell'Onu. Il premier ha aggiunto che il Giappone lavorerà con Usa e Corea del Sud, alludendo - secondo i media di Tokyo - ad ulteriori sanzioni alla Corea del Nord dopo che il missile è caduto nella zona economica esclusiva nipponica.


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