martedì 13 agosto 2019
La popolarità del nostro idioma è dovuta ai fatto che è la lingua della Chiesa cattolica, quella di cantanti d'opera e artisti e ristoratori oltre che di tanti nostri connazionali all'estero
Turisti alla fontana di Trevi (Ansa)

Turisti alla fontana di Trevi (Ansa)

COMMENTA E CONDIVIDI

La lingua della musica e dell’arte e anche quella parlata da migliaia di nostri connazionali in tutto il mondo. È cosi che l’italiano è diventato il quarto idioma più studiato del pianeta. A confermare questa ottima prestazione è “Ethnologue: Languages of the World”, pubblicazione cartacea ed elettronica che prende in analisi migliaia di lingue nel mondo, fornendo, per ognuna di esse, il numero dei parlanti, le regioni di diffusione, i dialetti e le affiliazioni linguistiche. “Ethnologue “ è curato da “Sil International” ,ovvero “Summer Institute of Linguistics”, istituto estivo di linguistica e organizzazione cristiana che usa gli alfabeti meno conosciuti per far arrivare il messaggio della Bibbia al numero maggiore possibile di lettori nella loro madrelingua. E' stato tra il biennio 2013-2014 e i due successivi, 2015-2016 e 2016-2017, che l'italiano ha fatto il balzo in avanti più significativo, passando da 1,7 milioni a oltre 2 milioni di persone che lo praticano in 115 paesi.

Le ragioni della classifica ai primi tre posti di inglese, spagnolo e cinese sono la popolarità della prima, parlata da un miliardo e mezzo di persone, mettendo nel conto anche gli indiani che lo usano come seconda lingua in tutto il mondo. Lo spagnolo è la lingua di mezzo miliardo di cittadini, in sud America e nel resto del mondo ed è in rapida espansione negli Usa dove si prevede che finirà per sostituire l'inglese. Quanto al cinese, non solo è la prima lingua, usata da un miliardo e mezzo di cittadini, nel paese più popoloso del mondo e anche la lingua della seconda potenza mondiale, in ascesa per influenza geopolitica.

PARLATA DA TANTI CATTOLICI E AMANTI DI MUSICA E ARTE

Come si può spiegare questa fortissima popolarità dello studio dell’Italiano? Prima di tutto è la lingua franca della Chiesa, usata da tanti sacerdoti in nazioni diverse, dai vescovi, dal Papa e anche in tanti ordini religiosi. E' tradizione, infatti, per i sacerdoti cattolici, studiare a Roma dove imparano a parlare perfettamente il nostro idioma. Bisogna, poi, considerare la cospicua emigrazione italiana dell’ultimo secolo. Milioni di persone sparse soprattutto in Argentina, Usa, Canada, Australia, Germania, Francia e Belgio, con figli e nipoti che si sono mantenuti bilingui.

Per non parlare dell’importanza dell’Italiano sul piano culturale. Ci si dimentica, per esempio, che si tratta della lingua principale del melodramma e che, nel mondo, ci sono tanti melomani, grandi amanti dell'opera e interessati a capire il significato di quello che dicono i cantanti lirici. E' sufficiente pensare al successo mondiale avuto da Pavarotti dagli anni ottanta in poi. I cantanti stessi, poi, devono masticare almeno una conoscenza di base della nostra lingua per poter cantare bene le arie dei compositori del Belpaese.

Ultimo fattore, ma non per importanza, il peso dell’arte italiana che attira nel nostro paese migliaia di turisti colti da tutto il mondo. A partire dal 1700 i ricchi giovani dell’aristocrazia europea intraprendevano il “Grand Tour”, il giro europeo che faceva tappa nelle città e nei monumenti più significativi dal punto di vista artistico.

Una tradizione che continua oggi con le centinaia di turisti che dagli Stati Uniti, dalla Gran Bretagna, dal Giappone e dal resto del mondo arrivano nel nostro paese, affascinati dalla bellezza delle città e dalla ricchezza della storia. Si tratta di un turismo d' élite, praticato, di solito, dalle fette più colte e abbienti della popolazione dei vari paesi.

ITALIANO PARLATO ANCHE IN TANTI RISTORANTI NEL MONDO

Per quanto riguarda la gastronomia, anche grazie alla fortissima migrazione dal nostro paese, i piatti tipici della nostra cucina sono arrivati in tutto il mondo e, insieme ad essi, un piccolo assaggio della nostra lingua. “Pizza” e “pasta” sono parole ormai conosciute da tutti per non parlare di “caffè” e “cappuccino”. Non solo. A Londra, New York e anche nelle altri capitali del mondo gli italiani gestiscono ristoranti e bar e diffondono, insieme alla nostra cucina, anche la nostra lingua.

E' possibile, anche, che a favorire lo studio dell'italiano sia il fatto che si tratta di una lingua fonetica. La corrispondenza di un suono ad ogni lettera rende facilissimo imparare l'alfabeto per gli studenti stranieri. Si tratta di un primo passo anche se per progredire occorre uno sforzo maggiore.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: