martedì 25 giugno 2019
L'assemblea del Consiglio d'Europa ha votato per la riammissione dei parlamentari russi, aprendo la via alla loro partecipazione all'elezione del nuovo segretario generale mercoledì
La sede del Consiglio d'Europa a Strasburgo

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Rientra la Russia, al Consiglio d'Europa, e l'Ucraina sbatte la porta. Non prima di avere proposto e ottenuto, appoggiata dalla Georgia e da altri cinque Paesi dell'ex blocco sovietico, la procedura di "contestazione" dei membri della delegazione russa. All'origine del braccio di ferro l'annessione russa, cinque anni fa, della penisola di Crimea, già territorio ucraino. Una mossa che provocò l'alzata di scudi da parte dell'Unione Europea, con sanzioni nei confronti di Mosca.

Stamani l'assemblea del Consiglio d'Europa ha votato per la riammissione dei parlamentari russi, aprendo la via alla loro partecipazione all'elezione del nuovo segretario generale mercoledì. I voti a favore sono stati 118, i contrari 62, le astensioni 10. A seguito dell'annessione della Crimea nel 2014, il Consiglio d'Europa aveva revocato ai russi il diritto di voto. Mosca aveva risposto boicottando l'assemblea e dal 2017 ha rifiutato di pagare i 33 milioni di euro per il budget annuale, minacciando anche di lasciare del tutto se mercoledì non le fosse stato concesso di votare per eleggere il nuovo segretario generale, che sostituirà il norvegese Thorbjorn Jagland. I candidati sono il vice premier belga Didier Reynders e l'ex ministra degli Affari esteri ed europei croata, Marija Pejcinovic Buric.

Appena si è conosciuto l'esito della votazione, l'Ucraina ha annunciato che sospenderà la propria partecipazione ai lavori dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa. Lo ha annunciato il capo della rappresentanza di Kiev, Volodymyr Ariev (Ppe), su Facebook: «La decisione della delegazione ucraina: bloccare la sua partecipazione ai lavori dell'Apce, fatta eccezione per le questioni legate alla sospensione dei diritti delle delegazione russa».

Lo stesso Ariev (Ppe) e la parlamentare georgiana Nino Goguadze (Conservatori), hanno chiesto e ottenuto, con l'appoggio di almeno altri 28 parlamentari di cinque Paesi, la cosiddetta "contestazione", e cioè un riesame dei membri che compongono la delegazione russa. Il riesame potrebbe portare a un'esclusione dei russi, a sanzioni o alla loro piena riammissione. Il voto dell'Assemblea è atteso per domani a Strasburgo.

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