venerdì 1 marzo 2019
Medici Senza Frontiere ha deciso di sospeso le attività mediche nella provincia del Nord Kivu dopo il secondo attacco in pochi giorni a una sua struttura
Il centro attaccato nella provincia del Nord Kivu (Medici Senza Frontiere)

Il centro attaccato nella provincia del Nord Kivu (Medici Senza Frontiere)

COMMENTA E CONDIVIDI

Medici Senza Frontiere (MSF) ha sospeso le attività mediche nella provincia del Nord Kivu, epicentro dell'epidemia di Ebola che sta colpendo la Repubblica Democratica del Congo (RDC), a seguito di un nuovo attacco, stavolta contro il Centro di trattamento Ebola nella città di Butembo, la sera del 27 febbraio. Lo rende noto Msf in una nota.
Aggressori non identificati hanno dato alle fiamme alcune aree della struttura e alcuni veicoli. Le fiamme sono state domate, ma le équipe hanno dovuto interrompere immediatamente ogni attività medica. Nel centro, gestito insieme al Ministero
della Salute congolese, erano presenti al momento dell'attacco 57 pazienti, tra cui 15 casi confermati di Ebola.
Questo incidente - ricorda Msf - arriva pochi giorni dopo l'attacco, la sera del 24 febbraio, ad un altro Centro di
trattamento Ebola di MSF nel vicino distretto di Katwa, che anche in questo caso ha portato alla sospensione delle attività.
MSF ha evacuato l'area per la sicurezza del suo staff, in attesa di un'analisi più accurata sui rischi nel continuare a fornire
assistenza medica nell'area. "Alla luce di questi due violenti attacchi - ha dichiarato Hugues Robert, responsabile Msf per le emergenze - non abbiamo altra scelta se non sospendere le nostre attività fino a futuri sviluppi". In questi sette mesi dallo scoppio dell'epidemia di Ebola nelle province del Nord Kivu e dell'Ituri, sono stati registrati 879 casi confermati, 553 persone sono morte.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: