lunedì 22 febbraio 2016
​L'annuncio del ministro dell'Interno: la maggior parte dei bimbi, in attesa da due anni, andrà in famiglie americane. Il Paese aveva imposto la moratoria sulle adozioni internazionali dopo alcuni casi di maltrattamenti.
Congo, sbloccate 150 adozioni
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Si sblocca il destino di 150 bambini del Congo, in attesa da due anni di venire adottati da famiglie straniere, prevalentemente americane. Il ministro dell'Interno ha annunciato che i piccoli potranno lasciare il Paese, dopo due anni di limbo. Un’attesa che si protrae dal 25 settembre 2013, giorno in cui il governo congolese dichiarò una moratoria delle adozioni internazionali. Ma il numero dei minori adottati in attesa di poter partire sarebbe di circa 1500. Alcune delle pratiche sono datate 2009. Diverse decine anche i piccoli abbinati a famiglie italiane.In base ai dati ufficiali della direzione generale delle migrazioni di Kinshasa, gli Usa sono il primo paese per numero, seguito da Italia e Francia. ll blocco è nato oltre due anni fa, quando il governo congolese aveva ricevuto informazioni secondo le quali alcuni dei bambini già adottati erano stati maltrattati o dati in adozione a coppie omosessuali, cosa contraria alle leggi del Paese. Non solo: erano circolate voci che qualcuno di loro potesse essere stato vittima di abusi sessuali. Il governo ha così deciso di bloccare tutti gli iter in corso per un anno. Termine poi prorogato – a detta del governo – poiché alcune delle famiglie adottive avevano nel frattempo cercato di far espatriare i bambini con l’inganno. Alla frontiera con lo Zambia era stata smantellata una rete illegale che tentava di aggirare la decisione delle autorità congolesi e una donna belga era stata condannata a sei mesi di reclusione. Il Congo negli ultimi anni è diventato un grande bacino di utenza per le adozioni internazionali, visto che ci sono quattro milioni di orfani. A novembre era stato concesso il visto ad altri 70 bambini adottati da famiglie europee ed americane.
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