lunedì 30 settembre 2019
Per la Commissione giuridica dell'assemblea Rovana Plum (Trasporti) e Laszlo Trocsanyi (Allargamento) hanno conflitti di interesse che non permettono di esercitare le loro funzioni
La bandiera europea sulle vetrate del Parlamento europea a Bruxelles (Foro d'archivio)

La bandiera europea sulle vetrate del Parlamento europea a Bruxelles (Foro d'archivio)

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Per la commissione Giuridica del Parlamento Europeo, Juri nel gergo comunitario, i commissari designati dalla Romania, Rovana Plumb (Trasporti), e dall'Ungheria, LaszloTrocsanyi (Allargamento e Politica di vicinato), hanno "conflitti di interesse che non possono essere risolti" e pertanto non sono in grado di esercitare le loro funzioni come commissari. La Commissione si è riunita questa mattina dopo che giovedì aveva "sospeso" la procedura di nomina per Rovana Plumb e Laszlo
Trocsanyi.

Lo ha riferito, al termine della riunione odierna della commissione Juri a Bruxelles, l'eurodeputata Manon Aubry (gruppo Gue/Ngl). In commissione, dice la Aubry, "abbiamo votato esattamente su quello su cui abbiamo votato la settimana scorsa, cosa che è un problema, perché ci è stato chiesto di votare per una seconda volta esattamente sulla stessa cosa. Ci sono state delle pressioni, ma ciò nonostante abbiamo votato molto chiaramente che i due commissari designati, Rovana Plumb e Laszlo Trocsanyi, hanno conflitti di interesse che non possono essere risolti e quindi non possono esercitare le loro funzioni come commissari".

Fonti del Parlamento Europeo precisano che adesso il presidente del Parlamento europeo David Sassoli si rivolgerà alla presidente Ursula von der Leyen per chiedere quali ulteriori passi intende prendere.

"È con grande costernazione che apprendo della decisione della commissione Giuridica del Parlamento europeo. L'ingiustizia flagrante, la violazione chiara e deliberata delle regole del diritto e delle procedure e il mancato rispetto dei principi basilari della democrazia mi rimandano a un'epoca che credevo passate". Così il commissario designato dall'Ungheria, Làszlò Tròcsànyi, replica alla decisione della commissione Giuridica del Parlamento europeo.

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