giovedì 31 marzo 2016
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La Colombia prosegue il cammino verso la pace. Dopo quasi due anni di “colloqui esplorativi”, il governo di Bogotà e i vertici del Ejercito de liberación nacional (Eln), la seconda principale formazione guerrigliera, hanno annunciato, da Caracas, l’avvio di trattative per mettere fine al conflitto più vecchio d’America. I negoziati proseguiranno in modo parallelo e indipendente da quelli in corso, dal 2012, all’Avana con le Fuerzas armadas revolucionarias de Colombia (Farc). A far da garanti dei colloqui saranno Cuba, Norvegia, Venezuela, Cile, Brasile ed Ecuador. Proprio quest’ultimo Paese dovrebbe ospitare i negoziati. L’accordo con entrambi i gruppi guerriglieri è centrale per costruire una pace duratura nel post- conflitto. Dopo lo stallo degli anni Novanta, dal 2011, l’Eln ha intensificato la propria attività, nonostante il numero ridotto di miliziani, tra 1.500 e 2mila. Nel 2014, la Fondazione per la pace e la riconciliazione, ha registrato 386 attacchi di quest’ultima, il 10 per cento in più rispetto al 2013. Gli analisti temevano che, in caso di pace tra il governo e le sole Farc, l’Eln potesse estendersi ulteriormente, occupando gli “spazi” lasciati vuoti dai rivale. Da qui l’importanza del doppio negoziato. ( Lu.C.)
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