giovedì 2 agosto 2018
Temperature da record, anche al Circolo polare. E la siccità mette in ginocchio l'agricoltura in molti Paesi
Caldo record anche a Parigi (Ansa)

Caldo record anche a Parigi (Ansa)

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Terreni aridi e ingialliti, incendi, agricoltori in ginocchio per la siccità, acqua razionata. Sembra incredibile, ma questo è lo scenario che sta colpendo un po’ tutto il Nord Europa, solitamente noto per le estati fresche, i prati verdissimi e le frequenti piogge. Invece un po’ tutta la regione, dalle isole britanniche alle repubbliche baltiche, passando per Olanda, Germania del Nord, Scandinavia, parte della Polonia, è allarme rosso con temperature ben oltre la media stagionale.

Hanno fatto scalpore gli oltre trenta gradi centigradi registrati un un paesino nell’estremo Nord della Svezia, al limite del Circolo polare artico.

E basta guardare le foto dal satellite della Gran Bretagna scattate a luglio: un territorio libero da nubi e soprattutto giallastro. «Avrete notato la mancanza di pioggia in molte regioni nelle ultime 10-12 settimane. Ha cambiamo persino l’aspetto del Regno Unito visto dallo spazio» scrive l’Ufficio meteorologico britannico via Twitter. Tra il primo giugno e il 16 luglio il Paese ha vissuto l’estate più secca dall’inizio delle registrazioni, con appena 47 millimetri di pioggia, e temperature che hanno superato i 32-34 gradi in varie aree. Anche la vicina Irlanda sta vivendo una situazione definita dagli esperti di «siccità assoluta». Situazione analoga in Olanda, che ha visto il giugno più secco dal 1901. I media diffondono le foto di zolle spaccate dall’arsura che ci si aspetterebbe in Africa, le autorità sono costrette a metter mano alle riserve idriche trasformando laghi interni in serbatoi di acqua.

L’allarme è rosso soprattutto per l’agricoltura, basti dire che, secondo prime stime, la produzione di grano è prevista in calo di tre milioni di tonnellate in Germania, 2 milioni in Danimarca, 1,3 milioni nelle repubbliche baltiche, quasi un milione nel Regno Unito. Pochi giorni fa la Commissione Europea ha annunciato la sospensione degli obblighi ambientali e di biodiversità degli agricoltori.

Tra i più colpiti è la Germania del Nord e dell’Est, con una siccità implacabile che sta mettendo in ginocchio migliaia di imprese agricole. Già a partire da maggio il Paese ha vissuto temperature ben al disopra dei 30 gradi, di questi giorni sono picchi fino a 38 gradi, luglio ha registrato in media 2,2 gradi centigradi in più rispetto alla media 1981-2010. In alcune zone si a luglio si sono registrati cinque litri di pioggia per metro quadro, contro gli 80 della media ordinaria. In tutta l’area che va da Amburgo fino al confine polacco si vedono campi secchi, con colture moribonde e scheletriche. Secondo l’Associazione degli agricoltori tedeschi (Dbv), i raccolti di cereali saranno più bassi del 20% rispetto all’anno scorso. In alcune aree il tracollo raggiunge anche il 70%. Calo del 40% anche dei raccolti di patate, prodotto elemento fondamentale della dieta tedesca.

Il problema è anche per il bestiame: mancano foraggi, i campi secchi non danno l’erba necessaria alle mucche, molti allevatori sono costretti a macellare buona parte dei capi o venderli. Il Dbv ha già chiesto soccorso al governo, stimando i danni ad almeno un miliardo di euro, il governo tedesco deciderà a fine agosto.

Dal Nord tedesco alla Scandinavia il passo è breve. In tutta la regione le temperature hanno superato ampiamente i 30 gradi. Duramente colpita è la Svezia, dove si contano già 50 incendi boschivi, secondo l’agenzia stampa svedese TT i roghi hanno provocato danni per oltre 60 milioni di euro. Anche qui però a soffrire è soprattutto l’agricoltura: l’Associazione svedese di categoria avverte che molte aziende hanno avviato in anticipo i raccolti per salvare il salvabile, con un crollo del 50% e danni per oltre 800 milioni di euro. Il governo svedese ha già stanziato 116 milioni di euro in aiuti urgenti.

Anche la Danimarca registra la siccità più grave degli ultimi 60 anni, i raccolti sono drasticamente ridotti. Ed eccoci arrivati nei Paesi Baltici, Lituania e Lettonia hanno già dichiarato lo stato di calamità naturale, anche se in questi giorni sono comparse le prime piogge. Il governo lituano parla di perdite dei raccolti tra il 15 e il 50%. Il problema è che per buona parte della regione la situazione è destinata a durare: l’ufficio meteorologico tedesco ha previsto un protrarsi della siccità fino ad almeno la metà di agosto, con temperature che resteranno oltre i 30 gradi. L’allarme continua, questa estate 2018 resterà certamente negli annali.

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