giovedì 19 febbraio 2015
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Posano di fronte all’obiettivo sorridenti, Meriam Ibrahim e Daniel Wani. L’occasione è speciale: i due figli, Martin, due anni, e Maya, sette mesi, hanno finalmente ottenuto la cittadinanza. E a breve arriverà anche la “green card” per la mamma. La famiglia sembra essersi lasciata alle spalle i mesi bui della scorsa primavera. Il 15 maggio 2014, un tribunale di Khartum ha condannato a morte Meriam per apostasia e adulterio. Per la rigida legge islamica vigente in Sudan, la giovane, di 27 anni, era «colpevole» di essersi «convertita» al cristianesimo, di aver sposato il cristiano Daniel, cittadino statunitense, e di aver avuto con lui due bimbi. Peccato che Meriam sia sempre stata cristiana. La sentenza ha provocato una forte mobilitazione internazionale. Alla fine, il 23 giugno, la donna è stata liberata e la condanna annullata. Meriam, Daniel e i loro bimbi sono, potuti, così andare negli Usa, in New Hampshire, dove attualmente risiedono. E da dove arriva la foto, diffusa sul profilo Facebook di Antonella Napoli, presidente di Italians for Darfur e in prima linea nella difesa di Meriam.
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