martedì 27 ottobre 2015
​Una nave militare Usa ha navigato nelle acque antistanti le isole artificiali costruite da Pechino e oggetto di discordia.
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Cina e Stati Uniti di nuovo ai ferri corti per il Mar cinese meridionale. Un cacciatorpediniere lanciamissili Usa ha navigato oggi entri il limite delle 12 miglia nautiche nelle acque circostanti le isole artificiali in costruzione da parte cinese, suscitando una reazione di Pechino che ha parlato di accesso "illegale" e di "minaccia alla sicurezza" della Repubblica popolare. Da mesi quell'area è al centro delle tensioni. Da quando, in particolare, Pechino ha iniziato a innalzare i banchi di sabbia tra le isole Spratly e le isole Paracel. Si tratta di mari strategicamente importanti, i cui fondali potrebbero nascondere ricche risorse naturali. Ma si tratta anche di una zona sulla quale s'appuntano le rivendicazioni territoriali di un gran numero di paesi della regione: Brunei, Filippine, Singapore, Malaysia, Vietnam, Taiwan, Indonesia e, ovviamente, Cina. Un funzionario della Difesa Usa ha negato che l'arrivo della Uss Lassen abbia a che fare con le rivendicazioni territoriali di questi paesi. Sarebbe invece parte di "operazioni di routine" nell'ambito del programma Freedom of Navigation, promosso da Washington dal 1983 per contenere le eccessive rivendicazioni territoriali negli oceani che minaccino la libertà di navigazione ovunque nel mondo.
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