giovedì 14 marzo 2013
​Eletto oggi il presidente dell Repubblica cinese, Xi Jinping. Domani l'Assemblea nazionale del popolo sceglierà il nuovo governo, alla testa del quale andrà il 58enne Li Keqiang. Dal presidente della Repubblica italiana, Napolitano il messaggio di congratulazioni
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Con l'elezione di oggi si conclude l'ascesa di Xi Jinping, che compirà 60 anni tra tre mesi, al vertice della Cina. L' Assemblea nazionale del popolo, che lo ha eletto alla presidenza della Repubblica, sceglierà domani il nuovo governo, alla testa del quale andrà il 58enne Li Keqiang.  Xi diventa così l'indiscusso leader della seconda economia del mondo e da oggi è nel pieno dei suoi poteri. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato al nuovo Presidente della Repubblica Popolare Cinese, Xi Jinping, il seguente messaggio: "In occasione della sua elezione a Presidente della Repubblica Popolare Cinese, mi è particolarmente gradito farle pervenire, a nome di tutto il popolo italiano e mio personale, le più vive e sincere congratulazioni. Serbo in me il ricordo del nostro cordiale incontro a Roma in occasione delle solenni celebrazioni del 150 anniversario dell'Unità d'Italia, alle quali ella ha partecipato con un apprezzato segno di amicizia verso il nostro Paese. In tale spirito, le porgo fervidi voti di benessere e di pieno successo nel mandato che oggi inizia a esercitare". Lo rende noto un comunicato del Quirinale.Si tratta della seconda successione ai vertici che si svolge in modo pacifico e ordinato, a dimostrazione che il Partito è riuscito a creare un meccanismo accettato da tutte le sue componenti. Xi Jinping, figlio di uno dei rivoluzionari della prima ora, è un "principe" che appartiene a pieno titolo all'aristocrazia rossa che domina la politica e gli affari nella Cina del miracolo economico. È sostenuto da altri "principi" che negli ultimi anni hanno occupato le posizioni più importanti sia nel Partito che nell'esercito. Considerato un riformista prudente e un acceso nazionalista, Xi dovrà affrontare problemi come la dilagante corruzione, le crescenti differenze tra ricchi e poveri e i danni all'ambiente emersi drammaticamente negli ultimi mesi. Il tutto, in un momento nel quale l'economia ha rallentato il suo ritmo di crescita sia per i contraccolpi della crisi internazionale che per l' aggravarsi degli squilibri interni.

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