mercoledì 14 agosto 2013
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L'Egitto è sull'orlo del baratro e le violenze non risparmiano nemmeno i cristiani e i loro luoghi di culto. In queste ore - secondo quanto riferito dall'agenzia AsiaNews ben sette chiese cattoliche e 15 edifici religiosi della Chiesa copto-ortodossa e protestante sono state attaccate dai sostenitori dell'ex presidente Mohamed Morsi. Gli assalti si sono verificati al Cairo e nel governatorato di Sohag (Alto Egitto). A dare la notizia è padre Rafic Greiche, portavoce della Chiesa cattolica egiziana. Su Twitter circolano diverse immagini della chiesa di Sohag avvolta dalle fiamme e dal fumo nero. A Minya, capoluogo dell'omonima provincia centro- settentrionale, situata lungo il corso del Nilo a circa 150 chilometri dalla capitale, migliaia di persone hanno attaccato una chiesa copta e l'hanno parzialmente incendiata. Per disperderli la polizia ha dovuto fare massiccio ricorso ai lacrimogeni.Anche la chiesa anglicana del San Salvatore di Suez è stata pesantemente danneggiata: «Mentre scrivo queste parole la nostra chiesa è sotto pesante attacco da parte di sostenitori di Morsi - scrive il vescovo Mouneer Anis sul sito della diocesi -. Stanno tirando pietre e bottiglie molotov verso la chiesa». Sempre a Suez è stata danneggiata una scuola gestita da francescani.
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