venerdì 13 marzo 2015
La polizia brasiliana aveva dichiarato che l'ex militante sarebbe rimasto in carcere fino all'espulsione. Ma il legale ne ha ottenuto al liberazione.
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Cesare Battisti è stato scarcerato questa mattina dopo l'arresto alcune ore prima da parte della polizia federale brasiliana nella località di Embu des Artes, nello stato di Sao Paulo. In un primo momento, con un comunicato le autorità avevano indicato che l'ex militante sarebbe rimasto "nei locali del commissariato regionale della polizia di San Paolo fino a che la sua espulsione dal paese sarebbe stata effettiva". L'ex membro dei Proletari Armati per il Comunismo condannato in Italia per il coinvolgimento in quattro omicidi,è stato invece riaccompagnato a casa: "Abbiamo ottenuto un habeas corpus da parte di un tribunale di Brasilia", ha precisato il suo legale, Igor Sant'Anna Tamasauskas. "È libero al pari di qualunque altro cittadino e presenteremo un ricorso davanti al tribunale regionale federale" di Brasilia che gli ha concesso l'habeas corpus, il diritto di richiedere a un giudice l'emissione di un ordine diretto a un'autorità pubblica che ha eseguito un arresto, per rendere ragione della detenzione. Il 3 marzo scorso un giudice federale aveva accolto una richiesta della Procura federale per considerare nullo l'atto del governo per la concessione del soggiorno all'ex terrorista. Il magistrato aveva deciso che si può iniziare la procedura di espulsione verso la Francia o il Messico, i Paesi attraverso i quali Battisti passò dopo la fuga in Italia e prima di arrivare in Brasile. Il giudice federale Adverci Rates Mendes de Abreu aveva affermato che trattandosi di "uno straniero senza documenti in Brasile, condannato in patria per un crimine", Battisti non ha il diritto "di rimanere qui o di ottenere un permesso di residenza" e quindi deve essere espulso. Per il giudice è infatti da considerarsi nullo l'atto con cui il Brasile gli ha concesso nel gennaio 2009 lo status di rifugiato. La giudice federale, che di fatto ha negato il rinnovo del permesso di soggiorno a Battisti, aveva sottolineato allora ome "gli istituti di espulsione e di estradizione non devono essere confusi" e come la sua decisione di espellere Battisti "non implichi un affronto alla decisione del presidente di non concedere l'estradizione". Anche perché l'espulsione non deve avvenire necessariamente verso il paese di cittadinanza, l'Italia, aveva detto ancora la giudice che ha stabilito che la procedura di espulsione può essere verso la Francia o il Messico.
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