giovedì 16 maggio 2019
Martedì 5 leader catalani eletti alle ultime politiche, da un anno e mezzo in carcere preventivo e sotto processo per ribellione, assumeranno il mandato parlamentare in condizione di detenuti
Oriol Junqueras, a sinistra, con l'ex presidente catalano Carles Puigdemont fuggito all'estero (Ansa)

Oriol Junqueras, a sinistra, con l'ex presidente catalano Carles Puigdemont fuggito all'estero (Ansa)

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Il dubbio è se entreranno nel santuario della politica spagnola, per promettere o giurare da deputati, con le manette ai polsi. Per il resto, è già approntato l’operativo per l’insediamento delle nuove Cortes, martedì alle 10, che vedrà 5 leader catalani eletti alle ultime politiche, da un anno e mezzo in carcere preventivo e sotto processo per ribellione, assumere il mandato parlamentare in condizione di detenuti. Il segretario di Esquerra Republicana e capolista alle europee, Oriol Junqueras, Josep Rull, Jordi Sanchez e Jordi Turull e il neo senatore Raul Romeva hanno avuto l’autorizzazione “eccezionale” dal Tribunale Supremo ad “assistere, debitamente custoditi” alla sessione costitutiva delle Camere. Vi arriveranno dal garage interrato, accanto al commissariato di polizia.

E da là saliranno scortati al primo piano per imboccare un corridoio che li condurrà alla parte superiore dell’emiciclo, senza dover passare per il patio e l’entrata principale, nella Carrera de San Jeronimo, esposti agli sguardi indiscreti. Non c’è nulla di rituale nell’avvio della legislatura, mentre va avanti il processo per decisione dell’alta corte, che ha rigettato la richiesta di sospensione presentata delle difese.

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