giovedì 11 ottobre 2012
​Si allungano i tempi per la soluzione del caso marò. La Corte di Kollam, in Kerala, ha nuovamente rinviato, stavolta all'8 novembre, il processo a Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Un ulteriore ritardo che ha lasciato "allibito" il ministro degli Esteri, Giulio Terzi,
COMMENTA E CONDIVIDI
Si allungano i tempi per la soluzione del caso marò. La corte di Kollam, in Kerala, ha nuovamente rinviato, stavolta all'8 novembre, il processo ai due fucilieri del battaglione San Marco, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Un ulteriore ritardo che ha lasciato "allibito" il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, il quale ha avvertito che se non si arriverà alla liberazione dei due marò l'Italia è pronta a "una serie di azioni a livello internazionale" che aprirebbero "una controversia tra Stati".Il giudice di Kollam, P.D. Rajan, esattamente come aveva fatto nelle scorse settimane, ha deciso di far slittare il processo di quattro settimane in attesa della sentenza della Corte Suprema indiana che deve pronunciarsi sulla giurisdizione del caso. Ai primi di settembre, il collegio giudicante dell'Alta Corte (i due giudici Altamas Kabir e J.Chelameswar) ha chiuso il dibattimento, preannunciando la sentenza, ma da allora non c'è stata alcuna novità, Nel frattempo, tra l'altro, il giudice Kabir è stato nominato presidente della Corte Suprema stessa, il che potrebbe aver rallentato la normale amministrazione.Terzi si è detto "allibito" del fatto che "uno Stato di diritto come l'India non riesca ad esprimere - con un minimo di coraggio, in tempi rapidi, chiari e definiti - la sentenza della Corte Suprema, consentendo ai nostri militari di tornare a casa". Nel corso di un'audizione alla Camera, il titolare della Farnesina si è detto sostanzialmente fiducioso ma anche preoccupato per i ritardi e ha aggiunto che il governo si riserva "tutta una serie di azioni a livello internazionale" che aprirebbero sul piano legale "una controversia tra Stati".
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: