lunedì 19 dicembre 2011
Il "caro leader" è rimasto vittima di un attacco di cuore sabato mattina, mentre viaggiava in treno. Il figlio Kim Jong-un è stato designato successore. La Corea del Sud (formalmente ancora in guerra col Nord) ha decretato lo stato di massima allerta delle sue forze armate.
La maschera e il volto di Davide Rondoni
Il commento di padre Cervellera (direttore di AsiaNews) (da Radio inBlu)
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 Il "caro leader" Kim Jong-il è morto dopo 17 anni di potere assoluto.    Una giornalista della tv nordcoreana, vestita di scuro, ha dato l' annuncio oggi in lacrime, alle ore 12.00 locali (le 04.00 del mattino in Italia), della scomparsa del dittatore all'età di 69 anni (o 70 secondo i registri dell'anagrafe sovietici), e ha resa nota la proclamazione di un lutto nazionale fino al 29 dicembre, cioè fino al giorno successivo ai solenni funerali di Stato del 28.   Kim era stato colpito ad agosto del 2008 da un ictus e, pur tra molteplici voci sul suo stato di salute, sembrava essersi ripreso, al punto da preparare con "maggiore cura" il passaggio dei poteri a favore del terzogenito Kim Jong-un, con diversi viaggi presso il prezioso alleato cinese.  

Il dittatore dell'ultimo stato stalinista del pianeta è deceduto, ha riferito l'agenzia Kcna, a seguito di un attacco di cuore accaduto alle ore 8.30 di sabato 17 dicembre, mentre era impegnato in un viaggio in treno. Kim Jong-un, ha precisato sempre la Kcna, è stato chiamato il "grande successore", in quello che appare come l'esplicito riferimento alla successione dopo l'invito a unirsi intorno al "nuovo leader". Kim Jong-un, designato a capo del Comitato per i funerali del padre, è "il grande successore della causa rivoluzionaria dell'ideologia Juche e del nostro partito, esercito e popolo", ha aggiunto l'agenzia.

La Corea del Sud ha deciso lo stato di massima allerta delle forze armate, mentre la Blue House (la presidenza sudcoreana) ha convocato "d'urgenza" il Consiglio di sicurezza nazionale e il presidente Lee Myung-bak ha invitato la popolazione a continuare "a svolgere le proprie attività, regolarmente".Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, è stato informato degli sviluppi e ha avuto un colloquio telefonico con lo stesso Lee. Obama ha "riaffermato la forza dell'impegno degli Stati Uniti per assicurare la stabilità della penisola coreana e la sicurezza del nostro alleato, la Repubblica coreana" del Sud.   A Tokyo, il governo si è riunito d'emergenza e il premier Yoshihiko Noda, ha disposto di tenere contatti "serratì" con Usa, Cina e Corea del Sud sulla vicenda, oltre che ad avviare ogni preparativo "per fronteggiare" tutti gli scenari possibili.

Infine, il primo commento della Cina: Pechino ha espresso "dolore" e presentato le proprie "condoglianze" al popolo nordcoreano per la morte di Kim Jong-il, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri, Ma Zhaoxu, in una dichiarazione riportata dall'agenzia Nuova Cina.

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