domenica 3 aprile 2022
Parte oggi la raccolta straordinaria: fino al 18 aprile telefonate e Sms al numero solidale «45582» per finanziare 22 progetti di cooperazione in Siria, Iraq e Libano e altri Paesi del Medio Oriente
Bimbi giocano ad Aleppo, in Siria, tra le macerie dei palazzi devastati nell'assedio

Bimbi giocano ad Aleppo, in Siria, tra le macerie dei palazzi devastati nell'assedio - Caritas Italiana

COMMENTA E CONDIVIDI

«La pace va oltre». La pace supera barriere, colma fossati e risana ferite. Non appena cessano il crepitio delle armi, quando le tregue si consolidano e la diplomazia disegna nuovi equilibri, la pace diventa per Caritas Italiana e per le Ong della Focsiv – Presidente della Federazione organismi cristiani servizio internazionale volontario – un cammino quotidiano fatto di relazioni ancor prima che di progetti di cooperazione. Una pace che secondo il mondo della cooperazione internazionale cristiana è possibile raggiungere «con percorsi di giustizia, costruendo società accoglienti e inclusive, lottando contro le disuguaglianze che attraversano tutte le società del Pianeta».
Una pace da costruire non solo nell’Est Europa, ora sconvolta dalla guerra in Ucraina, ma anche in Paesi in una “terra cerniera” come il bacino del Mare Mediterraneo. La campagna, spiegano Caritas e Focsiv, «non è determinata solo dalla necessità di occuparsi dei tanti poveri che vivono in queste periferie e delle minoranze cristiane spesso discriminate, tanto che la presenza dei cristiani orientali è messa in pericolo, ma anche perché quei Paesi sono l’essere terre cerniera». Il Mediterraneo, dunque, come una frontiera di pace che si vuole aiutare a ricostruire «dando speranza ai giovani, semi del futuro». Per queste ragioni Caritas Italiana e Focsiv – nonostante l’attenzione di tutti sia rivolta all’emergenza Ucraina – ha scelto di rivolgersi all’area del Medio Oriente, dalla Giordania all’Iraq, dal Libano alla Siria, fino alla Terra Santa-Israele e Territori Palestinesi e alla Turchia. Da oggi fino al 18 aprile si potranno finanziare 22 progetti chiamando o inviando Sms al numero solidale «45582».
In questa regione, afferma il Manifesto della campagna «si soffrono crisi decennali che hanno origine dal dopoguerra, come quella tra Israele e Palestina». Il Medio Oriente, «la terra che ha visto per prima la luce di Cristo, è una terra martoriata: milioni di profughi rifugiati e sfollati, distruzione e povertà. La terra delle tre grandi religioni monoteiste ha un estremo bisogno di costruire la pace e la giustizia». Solo costruendo legami e progetti di pace con le altre sponde del Mediterraneo «la nostra vecchia e fragile Europa potrà sperare in un futuro migliore. La nostra pace è legata a stretto filo con quella di queste terre».
I 22 progetti della campagna vogliono essere un “piano pilota” con la speranza di riuscire a focalizzare l’attenzione della cooperazione su un’area storicamente meno interessata da interventi di cooperazione internazionale. «Un’area geografica dove i giovani costituiscono gran parte della popolazione, oltre il 50%, e purtroppo hanno grande difficoltà nel costruire un futuro di lavoro e pace: la disoccupazione va dal 30% in Turchia a ben il 75% in Siria. Tuttavia, i giovani sono il presente, l’unica speranza sulla quale costruire nuove comunità fondate sull’inclusione sociale, il dialogo e l’attenzione ad un territorio sempre più esposto alle siccità esacerbate dal cambiamento climatico» afferma Ivana Borsotto, presidente Focsiv. Interventi che avranno particolare attenzione, tra i giovani, per le donne «particolarmente discriminate a scuola, al lavoro, nella vita sociale. Inoltre nelle situazioni di crisi e conflitto sono tra le prime vittime di abusi», conclude Borsotto.
Una campagna che si inserisce nel percorso di fratellanza delineato nella Fratelli tutti: «Vi sono persone, organizzazioni e comunità che continuano a seminare pace e giustizia, permettendo alla pace di andare oltre. Sono le comunità cristiane e gli uomini di buona volontà che si pongono al servizio di tutti e tutte al di là delle differenze religiose ed etniche, che rilanciano l’intreccio fruttuoso tra i diversi patrimoni culturali e di fede per costruire una società basata sulla fratellanza» afferma don Marco Pagniello, direttore di Caritas Italiana. È il modo di agire degli artigiani di pace «che Papa Francesco indica come il Buon Samaritano», afferma don Marco Pagniello citando la Fratelli Tutti: «Occorrono percorsi di pace che rimarginino ferite, c’è bisogno di artigiani di pace disposti ad avviare processi di guarigione e di rinnovato incontro con ingegno e audacia». Compito dei cooperanti di Caritas e Focsiv è di essere «artigiani della pace che dagli aiuti materiali, dalla ricostruzione delle strutture, ritessono relazioni umane per dare dignità a tutti, per nutrire la speranza mettendo al centro i giovani, le donne, i profughi». La pace, con il contributo di ognuno di noi, va oltre.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: