martedì 12 luglio 2022
In un documentario della Bbc il campione di lunga distanza racconta che una donna l'ha rapito da bambino, quando aveva appena nove anni, costringendolo a fare lavori domestici e curare i suoi figli
Il campione olimpico Mo Farah ha rivelato di essere stato trafficato illegalmente nel Regno Unito da bambino

Il campione olimpico Mo Farah ha rivelato di essere stato trafficato illegalmente nel Regno Unito da bambino - Reuters

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"Sono stato portato illegalmente nel Regno Unito da bambino, da Gibuti, all'età di nove e anni, e sono stato costretto a lavorare come domestico ma, fino ad oggi, ho voluto negare questo mio passato ma la rimozione non può durare per sempre". Con queste parole il famoso atleta olimpionico britannico sir Mo Farah ha rivelato un passato che nessuno avrebbe immaginato, scioccando il Regno Unito e il resto del mondo.

Il campione di lunga distanza, con i record migliori di tutti i tempi, quattro medaglie olimpiche e sei titoli mondiali, ha raccontato alla Bbc che è stato portato illegalmente in Gran Bretagna, da una donna che non conosceva, con un documento intestato a Mohamed Farah e non con il suo vero nome, Hussein, Abdi Kahin, e costretto a lavorare come domestico.

Fino ad oggi il campione aveva detto di essere arrivato con i genitori come rifugiato dalla Somalia. Invece la verità è che il padre di Farah, la madre e due fratelli non sono mai stati nel Regno Unito, e il padre è morto per un proiettile vagante quando l'atleta aveva quattro anni mentre la mamma e i fratelli vivono ancora in una fattoria nella Somaliland.

Arrivato a Londra a nove anni, Mo Farah fu costretto dalla sua "rapitrice" a fare le pulizie e badare ai suoi bambini e gli fu impedito di andare a scuola fino ai 12 anni. Ma anche quando gli fu permesso di studiare, era "estraniato, da un punto di vista emotivo e culturale", ha detto ancora Farah. A salvarlo è stato lo sport: "L'unica cosa che potessi fare per allontanarmi da quella situazione era di uscire a correre", ha detto ancora Sir Mo, sei volte campione del mondo e insignito nel 2016 dalla regina del titolo di cavaliere.

Le rivelazioni sono contenute in un documentario della Bbc che andrà in onda domani nel quale si racconta che il padre del campione, Abdi, è stato ucciso da colpi di fuoco vaganti quando Mo Farah aveva appena quattro anni in Somalia, e il piccolo venne rapito da una donna che non aveva mai incontrato che gli disse che sarebbe andato nel Regno Unito per incontrare dei parenti. "Non appena siamo arrivati nel Regno Unito, la signora che mi avrebbe dovuto accompagnare dai parenti già residenti nel Regno Unito, mi ha strappato di mano i documenti. Ho capito che ero nei guai. Da lì in avanti ho dovuto fare le pulizie di casa e occuparmi dei bambini, se volevo trovare qualcosa da mangiare nel piatto", ha raccontato Mo Farah.

Solo a 12 anni Mo, quando ancora non parlava l'inglese, il campione ha finalmente iniziato ad andare a scuola: "Ma ero completamente emarginato. Mi ha salvato la corsa. La differenza fra me e tutte le persone che hanno fatto il mio stesso percorso è stato che io almeno potevo correre veloce".

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