martedì 18 aprile 2017
Essiccati, congelati, conservati in apposite «banche» e «cassette di sicurezza»: così i semi delle specie a rischio finiscono in cassaforte. La Siria dilaniata ha prelevato il suo "tesoretto"
Caccia ai semi a rischio di estinzione
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Esistono nel mondo banche che non si occupano affatto di denaro ma conservano gelosamente al proprio interno i semi delle piante più importanti e più rare del nostro pianeta. Gli esperti le chiamano “banche del germoplasma” e il loro scopo principale è preservare le specie vegetali a rischio di estinzione, garantendo così, anche in futuro, la biodiversità della flora sulla terra. Un altro obiettivo di queste banche è la sicurezza alimentare della popolazione: assicurano la sopravvivenza delle colture fondamentali per il nutrimento umano, in caso di una catastrofe planetaria. Un elenco in continuo aggiornamento che comprende riso, mais, frumento, patate, mele, manioca, taro (dai suoi tuberi si ricavano farina e amido) e noce di cocco, oltre ad altre varietà commestibili, cereali e frutti tipici di un territorio circoscritto oppure coltivati a livello continentale. Qualche anno fa, si contavano quasi 1.500 banche dei semi presenti soprattutto nei Paesi industrializzati: alcune di queste nate a scopo di lucro – per la vendita di semi selezionati – altre invece senza alcuna finalità commerciali. Tra queste ultime, sorte appunto per difendere la biodiversità terrestre, c’è la Millennium Seed Bank e la Svalbard Global Seed Vault, con sede in Inghilterra la prima e nelle isole Svalbard, in Norvegia, la seconda. Anche in Italia esistono banche che conservano il genoma (è il complesso dei geni in una cellula) di molte piante a rischio di scomparsa. Si va dalla banca del germoplasma delle Alpi sud occidentali alla banca della Sardegna, dalla Trentino Seed Bank a quella genovese o salentina. Tutte con un capitale di semi da mettere a disposizione delle prossime generazioni.

Il verde della Terra finisce il frigorifero

Nell’aprile 2007, esattamente dieci anni fa, la Millennium Seed Bank acquisì il suo miliardesimo seme, appartenente a un tipo di bambù che cresce nell’Africa occidentale. Un incoraggiante traguardo per questo progetto internazionale avviato nel 2000 dai Kew Gardens, i giardini botanici reali che circondano a sud-ovest Londra, per salvaguardare la biodiversità mondiale e contrastare l’estinzione delle piante spontanee. Dopo appena sette anni, la banca si trovava a conservare, nelle celle frigorifero collocate nel sottosuolo, la più ampia raccolta di semi del pianeta. Dalle spore e dal plasma germinativo immagazzinato, vengono fatte periodicamente germogliare le piante minacciate di scomparsa, allo scopo di reintrodurle nel loro habitat naturale. Uno stop al rischio di estinzione, considerato che negli ultimi 500 anni sulla terra sono sparite, per colpa dell’uomo, 844 specie animali e vegetali.

La Siria dilaniata si riprende i depositi

Centoventi metri dentro una montagna di roccia arenaria, sull’isola Spitsbergen nell’arcipelago artico delle Svalbard: è qui la sede della Svalbard Global Seed Vault. L’isola è stata prescelta anche per il permafrost, ovvero il terreno permanentemente ghiacciato in profondità. Qualora il raffreddamento artificiale si fermasse, a 3 gradi sotto zero un seme di girasole potrebbe comunque sopravvivere 55 anni, un pisello fino a 10mila. Qualche anno fa, la Siria dilaniata dalla guerra civile ha chiesto la restituzione dei suoi semi depositati a Spitsbergen.


Essiccati, congelati, salvaguardati

L'unità operativa della banca del germoplasma della Regione Lombardia si trova presso l’Università di Pavia, mentre la selezione e lo stoccaggio sono coordinati dal Centro per la tutela della flora autoctona, situato nel Parco del monte Barro vicino a Lecco. Il plasma germinativo viene raccolto in maniera casuale, avendo cura di prelevare meno del 20% dei semi presenti in natura per una data pianta, al fine di evitare di incidere sull’ecosistema e sulla riproduzione spontanea. Appena raccolti, i semi vengono portati alla Lombardy Seed Bank di Pavia per il trattamento: vengono essiccati per diminuirne il contenuto di acqua senza danneggiarli. Ogni campione viene identificato con un numero e, infine, congelato a 20 gradi sotto zero. Una parte viene poi spedita alla Millennium Seed Bank di Londra, la più grande banca di semi del mondo. Dalla banca lombarda sono stati raccolti centinaia di campioni, di cui 137 di specie rare o minacciate. In Lombardia sono note fino a oggi 3.550 piante vascolari (ossia fornite di vasi interni per il trasporto delle sostanze nutritive), di cui 24 risultano del tutto estinte. Perciò l’importanza di una banca che investa sul verde.






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