venerdì 16 gennaio 2009
Nell'ultimo discorso in tv della sua presidenza, il capo della Casa Bianca ammette degli errori ma rivendica i suoi successi sul fronte della sicurezza e della democrazia. «Il terrorismo rimane la minaccia più grave».
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Il presidente George W.Bush si è congedato giovedì notte dagli americani, con l'ultimo discorso in tv dei suoi otto anni alla Casa Bianca, rivendicando i successi sul fronte della sicurezza interna e della espansione della democrazia nel mondo. Parlando nella East Wing della Casa Bianca, davanti a 200 persone - compresi 45 cittadini americani scelti per il contributo dato alla nazione -, Bush ha ammesso che la strage dell'11/9 ha cambiato per sempre la sua vita ed ha definito l'imminente insediamento di Barack Obama come presidente «un momento di orgoglio e di speranza per l'intera nazione».Bush ha ammesso di avere commesso errori nei suoi otto anni di mandato ma ha sottolineato di avere sempre agito in buona fede. «Come tutti coloro che mi hanno preceduto ho vissuto alcuni insuccessi. Vi sono cose che farei in modo diverso se ne avessi la possibilità - ha affermato Bush parlando in prime time -, ma ho sempre agito nel tentativo di difendere gli interessi della nostra nazione. Ho seguito la mia coscienza ed ho sempre fatto cosa pensavo fosse la cosa giusta da fare».Bush ha rivendicato il merito di avere tenuto, nei sette anni successivi alla strage dell'11/9, l'America al sicuro da altri attacchi terroristi contro il suo territorio. Ma ha detto che un attacco terrorista rimane ancora la minaccia maggiore contro gli Usa ed ha invitato i cittadini «a non abbassare la guardia». Bush ha inoltre ammesso che la sua vita è cambiata per sempre dopo l'11 settembre. Ha poi ricordato di avere trasformato in giovani democrazie paesi come l'Afghanistan e l'Iraq. Ha detto che solo gli Stati Uniti possono guidare la causa della libertà nel mondo: «Se l'America non guida la causa della libertà - ha detto - questa causa resterà senza guida».Parlando della crisi economica, Bush ha rivendicato di «avere adottato misure decise per proteggere la nostra economia. Questi sono momenti molto difficili per le famiglie americane. Ma se non avessimo agito le conseguenze sarebbero state molto più gravi». Riconoscendo le sua impopolarità, ma senza menzionare Guantanamo o le intercettazioni telefoniche, il presidente uscente ha detto che «vi è stato un legittimo dibattito su molte delle decisioni prese» nella guerra al terrorismo, «ma non ci può essere molto da discutere sulla efficacia dei risultati».«Così, cari americani, per l'ultima volta: buonanotte - ha concluso Bush -, Dio benedica questa casa e il nostro prossimo presidente. E possa Dio benedire voi e il nostro meraviglioso paese».
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