lunedì 28 marzo 2016
Il giornalisto Faycal Cheffou rilasciato per mancanza di prove. Morti in ospedale altri 4 feriti: 35 le vittime. Bakraoui e Salah passati per l'Italia nel 2015. 
Bruxelles, ancora libero «l'uomo del cappello»
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Svolta clamorosa nelle indagini sull'attentato di Bruxelles. Faycal Cheffou, il reporter che si pensava fosse l'uomo con il cappello all'aeroporto di Zaventem di Bruxelles, è stato rilasciato per mancanza di prove. Lo riferisce il sito belga Derniere Heure che cita la procura. Gli inquirenti stanno ancora cercando quello che viene considerato l'artificiere del gruppo. Questo fatto ha provocato sconcerto non solo in Belgio. Mostra le difficoltà e le debolezze della polizia, degli inquirenti e dei servizi del Belgio, peraltro già finiti nel mirino di osservatori nazionali ed esteri per i molti "buchi" sul fronte dell'antiterrorismo. Buchi, però, dovuti anche alla persistente incapacità dei servizi di intelligence dell'Unione Europea a collaborare e a scambiarsi le informazioni necessarie.Altri quattro pazienti sono morti negli ospedali di Bruxelles, per cui il bilancio delle vittime degli attentati di martedì sale a 35.Delle 31 vittime dell'attentato del 22 marzo a Bruxelles, 28 sono state identificate, mentre tre famiglie vivono ancora l'angoscia per i loro cari, in attesa dell'analisi del Dna. Il bilancio aggiornato non tiene conto dei tre attentatori suicidi. Al momento, si contano 15 morti all'aeroporto di Zaventem e 13 nella metro di Maelbeek. Per quanto riguarda il primo gruppo, sei sono belgi e nove di altri Paesi (americani, olandesi, svedesi, tedeschi, francesi e cinesi). Per quanto riguarda le vittime nella metro, 10 belgi, una italiana, Patricia Rizzo, una svedese e una inglese. L'aeroporto di Zaventem domani, a una settimana esatta dall'attentato, terrà un test di apertura per capire a che punto stiano i lavori di ripristino delle strutture andate distrutte con le esplosioni. Tuttavia, non è stata ancora diffusa una data per la ripresa dei voli. "Per testare i circuiti legati al traffico dei passeggeri - comunica una nota dello scalo - stiamo organizzando per domani una grande simulazione, durante la quale 800 dipendenti dell'aeroporto metteranno alla prova le infrastrutture". Almeno 13 persone sono state fermate in Belgio in seguito ad una raffica di nuovi blitz della polizia effettuati oggi a Bruxelles e nelle città di Malines e Duffel. Ma secondo gli inquirenti ci sarebbero otto persone, legate alle due stragi di Parigi e di Bruxelles, ancora a piede libero. Le operazioni antiterrorismo sono state 13: 3 a Bruxelles, 4 a Malines, 3 a Laeken, e le altre tra Duffel, Molenbeek e Anderlecht. Delle 13 persone fermate 4 sono ancora detenute mentre altre 9 sono state rimesse in libertà. Intanto, l'uomo ferito e fermato venerdì a una fermata del tram a Schaerbeek è stato formalmente arrestato e accusato di partecipazione ad attività di un gruppo terroristico. Non c'è però la conferma che si tratti di Abderahman Ameroud, l'algerino condannato per complicità nell'omicidio del comandante afghano Massoud nel 2001. A Rotterdam arrestato un sospetto terrorista francese di 34 anni: preparava un attentato, secondo gli inquirenti olandesi. Il Belgio chiederà l'estradizione dell'algerino arrestato ieri a Salerno, Djamal Eddine Ouali, 40 anni, collegato alla cellula di Molenbeek e ritenuto uno dei falsari che ha fabbricato passaporti usati anche da Salah Abdeslam. Lo conferma la procura belga. Le autorità stanno appurando se abbia fornito documenti anche agli attentatori del 22 marzo.  Secondo quanto riferito da Sky Tg24, Khalid El Bakraoui, l'attentatore suicida che si è fatto esplodere all'interno della stazione della metropolitana di Maelbeek di Bruxelles è transitato nell'estate del 2015 in Italia, diretto in Grecia. Il Daesh ha rivendicato di nuovo le stragi di Bruxelles: in un video uno jihadista di Anversa, Hicham Chaib, afferma che gli attacchi sono stati solo "un assaggio". Scontri tra polizia e un gruppo di 500 hooligan belgi ieri a Place de la Bourse, a Bruxelles. Si tratta di estremisti di destra, vestiti di nero, molti con il capo coperto da un passamontagna. Si esibiscono nel saluto romano. Sono giunti dalle città di Vilvorde e Anversa per manifestare dopo gli attacchi terroristici di martedì 22 marzo nonostante l'annullamento della Marcia contro la paura e il conseguente divieto delle autorità. Molti sono ubriachi, lanciano pietre e bottiglie, scandiscono slogan come Hooligan belgi, siamo a casa nostra. La polizia in assetto antisommossa ha chiuso gli accessi alla piazza ed è intervenuta con idranti e lacrimogeni per cercare di disperdere i manifestanti. Una decina le persone fermate.

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