Bambini a scuola - ANSA

“Le divise dovrebbero essere obbligatorie per legge perchè aiutano a combattere la disuguaglianza sociale”. Parola di Brigitte Macron. La moglie del premier francese, è intervenuta, con questo commento, sul dibattito in corso in Francia sulle uniformi nelle scuole durante un'intervista al quotidiano francese "Le Parisien". L'Assemblea Nazionale, il Parlamento francese, sta, infatti, discutendo una legge che, se approvata, costringerebbe gli scolari degli istituti pubblici a mettere giacca, pantaloni e gonne scelti dagli istituti scolastici. Secondo la première dame francese, lei stessa ex insegnante nel nord della Francia, la misura eviterebbe la competizione tra gli adolescenti, spesso interessati a capi di marca costosi che soltanto i più ricchi possono permettersi.

Contrario alla nuova legislazione è, invece, lo stesso ministro dell’istruzione, Pap Ndiaye, secondo il quale dovrebbero essere le scuole a decidere se è il caso di chiedere agli studenti di indossare la divisa. A promuovere la legge è Roger Chudeau, membro del partito di estrema destra “Raduno Nazionale” che vorrebbe che ogni scuola scegliesse colori e divise che la rappresentano così da promuovere un senso di identità che eviterebbe divisioni che potrebbero essere provocate da vestiti che riflettono una certa religione o identità etnica.

E’ stato proprio lo stesso Chudeau a ringraziare, con un tweet, la moglie del premier Emmanuel Macron, spiegando che le divise sono sostenute dai due terzi dei francesi. Insomma sull’argomento “uniformi” esiste una divisione tra destra e sinistra in Francia dove c'è una differenza tra le scuole pubbliche, dove grembiuli e divise sono stati aboliti nel 1968 e gli istituti privati dove spesso agli scolari viene chiesto di indossare le divise. Le uniformi sono, invece, obbligatorie, nelle scuole delle isole francesi di Martinica, Guadalupe e Guyana francese.