venerdì 14 dicembre 2018
Si aprirebbe il cammino verso l'estradizione in Italia. Ma i media brasiliani scrivono che i vicini di casa non vedono Battisti da novembre
Cesare Battisti (Ansa)

Cesare Battisti (Ansa)

COMMENTA E CONDIVIDI

Il Brasile ordina l'arresto di Cesare Battisti e per l'ex terrorista dei Pac si apre il cammino verso l'estradizione in Italia. La notizia è arrivata dal magistrato dell'Alta Corte Suprema, Luiz Fux che ha formalmente revocato una misura che lui stesso aveva concesso nell'ottobre dello scorso anno e che ne aveva al momento impedito l'estradizione. Il giudice, con un provvedimento immediatamente esecutivo, ha dato mandato all'Interpol, cioè alla polizia federale che rappresenta l'Interpol nel Paese, di fermare l'italiano «per evitare il pericolo di fuga in vista di un'eventuale estradizione».

Un deputato leghista tratta con il Brasile

Circa un mese fa il vicepremier Matteo Salvini aveva annunciato un suo prossimo viaggio in Brasile «per andare a prendere il terrorista rosso e portarlo nelle patrie galere». Secondo l'agenzia Agi il vicepremier dovrebbe essere nel Paese sudamericano il prossimo 1° gennaio per partecipare alla cerimonia di insediamento del nuovo presidente Bolsonaro. A trattare tra Italia e Brasile è il deputato della Lega eletto in Sudamerica Luis Roberto Lorenzato. «È tutto pronto», aveva fatto sapere Lorenzato. «Sono stato nominato da Bolsonaro a trattare tra Italia e Brasile. Bolsonaro e Salvini già si sono sentiti diverse volte. Il nuovo presidente del Brasile ha scelto gli Stati Uniti, Israele e Italia per avere rapporti forti al di fuori del Brasile», aveva spiegato il deputato.

LA PROMESSA Bolsonaro: «Se vinco Battisti sarà subito estradato in Italia» (13 ottobre 2018)

La presenza di Salvini in Brasile il 1° gennaio viene confermata anche da altri big del partito di via Bellerio (sempre a gennaio il vicepremier potrebbe essere negli Stati Uniti). «Le autorità brasiliane stanno lavorando - anticipa Roberto Lorenzato - a un decreto per Battisti come persona non grata. I tempi non sono velocissimi ma dopo l'insediamento alla presidenza del Brasile si accelererà», aveva sottolineato ancora il deputato della Lega.

La decisione finale su Battisti spetta al capo dello Stato Michel Temer o al suo successore dal 1° gennaio Jair Bolsonaro. Di fatto Battisti può ancora fare appello alla Corte Suprema. Fux ha comunque già fatto sapere che non ha il diritto di rimanere in Brasile sulla base della decisione dell'ex presidente Lula di non estradarlo, aggiungendo anche che il fatto che l'ex brigatista abbia un figlio nel Paese non sarà motivo sufficiente a impedire l'estradizione.

È giallo su dove si trovi Battisti

Per la polizia federale Battisti è in un luogo «sconosciuto», ma non è ancora considerato un fuggiasco. I media brasiliani scrivono che i vicini di casa di Battisti a Cananea, sulla costa di San Paolo, non lo vedono da novembre e che l'auto dell'ex leader dei Pac resta sempre parcheggiata davanti casa. L'ex terrorista è stato visto l'ultima volta a Cananea martedì scorso, secondo quanto dichiarato da Tedi Wilson de Andrade della policia civil. «Una squadra è andata a casa sua verso le 9. La proprietà è chiusa e non ci sono movimenti. Sappiamo che stava costruendo un'altra casa in città e durante il giorno lo cercheremo in diversi indirizzi: se lo troviamo, andremo alla polizia federale».

L'avvocato: prepariamo un ricorso, non so dove sia

«Stiamo preparando un ricorso, perché a prescindere se sia giusta o no questa decisione c'è la precedente decisione dell'allora presidente Lula, 8 anni fa, di non concedere l'estradizione. Stiamo preparando un ricorso chiedendo di non arrestarlo». Cosi ai microfoni di Un Giorno da Pecora su Rai Radio1 Igor Tamasauskas, avvocato di Cesare Battisti.

«È stata una sorpresa, l'ho saputo tramite la stampa - aggiunge - non sono a Cananeia, dove vive Battisti, ma a San Paolo e non ho sue notizie. Ho cercato di sentirlo ma ancora non ci sono riuscito. L'ultimo contatto che ho avuto con lui è stato all'inizio di dicembre». E su un'eventuale fuga del suo assistito spiega: «La mia indicazione è sempre stata quella di restare in territorio brasiliano sotto la protezione brasiliana». «Se la decisione di Lula di conferirgli lo stato di rifugiato politico è reversibile? La sicurezza giuridica garantisce alla persona il diritto di mantenere la decisione - conclude - e non di cambiare seguendo ad ogni governo».

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: