giovedì 12 aprile 2012
​Paolo Bosusco è stato liberato dai suoi rapitori. "Sto bene, sono sopravvissuto", ha detto l'uomo subito dopo l'arrivo nella città di Bhubaneswar.
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Dopo la liberazione di Claudio Colangelo, oggi è stata la volta di Paolo Bosusco. Si è così conclusa la vicenda del sequestro dei primi stranieri rapiti dai guerriglieri maoisti indiani. "Sto bene. Sono sopravvissuto". Lo ha detto Paolo Bosusco, ai microfoni del Tg1, dopo il rilascio da parte dei guerriglieri maoisti. Bosusco, 54 anni, era stato sequestrato il 14 marzo. "Non ho alcun risentimento nei confronti dei miei rapitori": così Paolo Bosusco, visibilmente dimagrito, dopo quasi un mese nella foresta, all'arrivo a Bhubaneswar. L'ex ostaggio è giunto intorno alle 8 (ore italiane) alla Guest House della città, il luogo dove in questi giorni si sono incontrati i mediatori, ed è a colloquio con l'ambasciatore e il console italiani. "Si sta concludendo una vicenda rischiosa e molto complessa che in queste settimane ci ha visto impegnati a tutti i livelli e senza sosta, con l'obiettivo che in questi casi resta sempre quello di garantire anzituttol'incolumità dei nostri connazionali". Così il ministro degli esteri Giulio Terzi ha commentato la liberazione di Bosusco.Dichiarati terroristi dal Unlawful Activities (Prevention) Act of India del 1967, i guerriglieri si definiscono Naxal, o Naxalite, e operano in organizzazioni e gruppi diversi, e con diverse denominazioni, nei diversi stati del subcontinente indiano. Il termine Naxal deriva dal nome del villaggio Naxalbari nel West Bengal, dove il movimento di estrema destra, che si ispira all'ideologia maoista, ha avuto origine, si ritiene, dalla spaccatura, che risale appunto al 1967, all'interno del partito comunista indiano tra una fazione marxista ed una marxista-leninista diventata poi prioritaria. Dal West Bengala, il gruppo ha sviluppato le sue attività nelle aree meno sviluppate di altri stati indiani come Andhra Pradesh e Orissa, dove sono stati rapiti i due italiani, con azioni tese a difendere le terre delle tribù locali, molte delle quali ricche di risorse minerarie, da quella che definiscono la speculazione delle corporation indiane e la corruzione dei funzionari locali.
In questa lotta spesso ricorrono al sequestro di funzionari locali e poliziotti, chiedendo riscatti o concessioni, ma è la prima volta che sono stati rapiti degli stranieri. Nel messaggio audio con cui aveva rivendicato il rapimento e posto le condizioni del rilascio, il leader maoista Sabyasachi Panda aveva detto che i due italianierano stati rapiti mentre stavano fotografando delle donne di una tribù locale che stavano facendo il bagno in un fiume, cosa che è vietata dalle leggi locali. Nell'audio messaggio veniva chiesta la fine della "repressione" delle popolazioni tribali che, si denunciava, vengono "esibite come scimmie". Il governo dello stato di Orissa ha recentemente imposto delle severe restrizioni dei movimenti dei turisti, specialmente stranieri, nelle zone abitate dalle tribù.
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