giovedì 5 maggio 2016
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«Bombe da mortaio sono cadute proprio accanto al centro di distribuzione e vicino all’ambulatorio da noi gestito. Inoltre, fin dalle prime ore del mattino, diverse bombe da mortaio sono cadute sulla moschea al-Rahman accanto alla mensa del Jesuite Refugee Service (Jrs). Zone in cui abbiamo centri di distribuzione e dove effettuiamo visite a domicilio alle famiglie più vulnerabili sono soggette a pesanti e continui bombardament ». A causa di questa esplosione record di violenza, il Jrs ha dovuto sospendere tutte le attività ad Aleppo fino a nuovo ordine. Una misura presa «con fortissimo rammarico», spiega l’organizzazione umanitaria dei gesuiti. L’escalation, però, le ha lasciato poche alternative. Le granate esplodono senza sosta, anche il figlio di un operatore del Jrs è stato ferito al rene. Ogni giorno, l’ente valuta le condizioni di sicurezza nella speranza di poter riprendere al più presto l’assistenza della popo-lazione, stremata dalla guerra. Il Centro Astalli – sede italiana del Jrs – si unisce ai colleghi in Siria nel chiedere alle parti contrapposte l’immediata cessazione delle ostilità. Mentre padre Camillo Ripamonti, presidente del Centro Astalli, afferma: « Ci appelliamo alle istituzioni nazionali e sovranazionali, alle organizzazioni internazionali, alle diplomazie attive nell’area perché sia fatto quanto necessario per stabilire una tregua ad Aleppo e in tutta la Siria».
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