sabato 10 settembre 2016
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​La “Bambina del napalm” potrà restare su Facebook. La polemica esplosa in Norvegia – dopo la censura dello scatto su migliaia di profili, tra cui quello della premier Erna Soldberg - ha spinto il social a fare autocritica. Dopo aver sentito i riscontri dagli utenti “abbiamo analizzato nuovamente come i nostri “Community standard” sono stati applicati in questa circostanza.

 

La foto di un bambino nudo, normalmente violerebbe i nostri criteri e in alcuni Paesi potrebbe addirittura essere considerata un’immagine pedopornografica”, ha spiegato il portavoce dell’azienda di Palo Alto. Lo scatto in questione, però - in cui una piccola vietnamita corre nuda poiché il vestito è stato vaporizzato dal napalm lanciato da un aereo Usa - è l’icona di quella e di tutte le guerre. Data l’importanza, il colosso di Mark Zukerberg ha deciso che “il valore della sua condivisione supera quello della protezione della community attraverso la rimozione”, spiegano dal social.

 

La foto, pertanto, è stata ripristinata dov’era stata eliminata. “Modificheremo, inoltre, i nostri meccanismi di revisione per permettere la condivisione di quest’immagine d’ora in poi”.    

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