mercoledì 18 marzo 2020
L'ex vice di Obama domina in Florida, Illinois e Arizona (in Ohio il voto è stato rinviato per il coronavirus), assicurandosi un vantaggio praticamente insormontabile per la nomination
Il democratico Joe Biden esulta dopo la vittoria di ieri in tre Stati

Il democratico Joe Biden esulta dopo la vittoria di ieri in tre Stati - Ansa

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Joe Biden travolge Bernie Sanders alle primarie democratiche di Florida, Illinois e Arizona (in Ohio il voto è stato rinviato per il coronavirus), assicurandosi un vantaggio praticamente insormontabile per la nomination del partito e la sfida a Donald Trump il prossimo 3 novembre. I tre Stati portano in dote 411 delegati di cui 219, il bottino più ricco, è della Florida. «La corsa per la nomination è finita. Questa è la realtà» ha sentenziato via Twitter l'ex advisor di Barack Obama, David Axelrod. Quello che ora resta da vedere ora è se Sanders continuerà a correre pur con chance di vittoria vicine allo zero.
Commentando il trionfo, molto sobriamente e da casa sua nel Delaware per l'emergenza coronavirus, Biden ha tenuto a sottolineare la gravità del momento e ha lanciato un appello ai sostenitori di Sanders spiegando loro di condividerne la «visione» e la necessità di garantire agli americani tutte le cure necessarie. «Come sapete è in momenti come questi che ci rendiamo conto di dover mettere la politica da parte e lavorare insieme come americani. Al coronavirus – ha osservato – non importa se si è repubblicani o democratici».

Joe Biden e Bernie Sanders si salutano con il gomito dopo l'ultimo dibattito tv alla Cnn

Joe Biden e Bernie Sanders si salutano con il gomito dopo l'ultimo dibattito tv alla Cnn - Ansa

Il risultato alimenta la pressione sul senatore del Vermont che potrebbe gettare la spugna per non ripetere l'errore del 2016 quando, a detta dell'establishment dem, la guerra all'ultimo voto con Hillary Clinton alla fine favorì l'elezione di Trump. Prima del voto Sanders non aveva praticamente menzionato le primarie, soffermandosi piuttosto sulla proposta da 2.000 miliardi di dollari che presenterà in Senato per contenere l'impatto economico del coronavirus (praticamente il doppio di quanto chiesto dal presidente al Congresso) mentre gli Usa registrano un'impennata di contagi, oltre 6 mila e il bilancio dei decessi è 118 con casi in ormai tutti i 50 Stati. Il bilancio più pesante è quello dello Stato di Washington con 54 morti, 30 dei quali in una casa di riposo in un sobborgo di Seattle. Intanto, lo Stato di New York ha confermato oggi un numero maggiore di casi rispetto a quello di Washington: 1.300 rispetto a mille. L'ultimo Stato a registrare un'infezione è stato la West Virginia.
Trump si è intanto formalmente assicurato la nomination repubblicana, superando la soglia dei 1.276 delegati necessari. Il presidente si è aggiudicato tutti i delegati in palio fino ad ora tranne uno, andato all'ex governatore del Massachusetts Bill Weld ai caucus dell'Iowa. L'incoronazione di Trump è ovviamente arrivata molto prima rispetto alle primarie del 2016 quando superò il numero magico solo a fine maggio nel North Dakota.

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