sabato 9 aprile 2016
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BRUXELLES Colpo grosso ieri per gli inquirenti belgi. È stato arrestato ad Anderlecht uno dei super-ricercati degli attacchi di Parigi e Bruxelles, Mohamed Abrini, un belga-marocchino di 31 anni visto in un’area di servizio insieme al mancato attentatore suicida Salah Abdeslam solo 48 ore prima degli attacchi di Parigi del 13 novembre, a bordo di una Renault Clio utilizzata poi per gli attentati nella capitale francese, e in stretto contatto con la cellulare che ha perpetrato gli attentati del 22 marzo nella capitale belga. Dettagli anticipati dalla stampa belga e poi, in serata, confermati dal giudice federale Thierry Werts in una conferenza stampa. Secondo i media potrebbe infatti essere l’«uomo con il cappello», l’unico dei tre attentatori dell’aeroporto di Bruxelles che non si è fatto saltare in aria, identificato dalle telecamere di sorveglianze e dello scalo e di cui nei giorni scorsi la polizia belga aveva diffuso un video ripreso nelle ore immediatamente successive all’attacco all’aeroporto. Già ieri la Procura confermava di aver ricevuto moltissime segnalazioni, è probabile che abbiano contribuito all’arresto anche se per ora gli inquirenti non confermano. «Che sia l’uomo con il cappello – ha detto Werts – è una possibilità, ma non siamo ancora sicuri ». Il mistero resta, anche se la cattura di Abrini resta un passo molto importante nelle indagini sugli attacchi di Parigi e Bruxelles. Il giudice federale ha comunicato anche l’arresto di altre quattro persone, di cui ha citato il nome di Osama Krayem, che potrebbe essere l’uomo visto in compagnia di Khalid el-Bakraoui subito prima che questo si faces- se esplodere alla stazione di Maalbeek. Krayem è un siriano con passaporto falso a nome di Naim al-Hamed (nome circolato nei giorni scorsi come ricercato di alto rango) ha comprato, in un centro commerciale nel pieno centro della capitale, i sacchi utilizzati per gli attentati. Gli inquirenti hanno ritrovato il Dna sia di Abrini, sia Krayem nel covo di Scharbeek scoperto subito dopo gli attacchi, e da cui sono partiti gli attentatori. La Procura non ha fornito altri nomi, ma i media belgi hanno parlato di un possibile terzo arrestato. Secondo il sito politico.eu, si tratterebbe di Abu Amri, considerata la vera “mente” degli attacchi di Bruxelles, ma in serata non si avevano ancora conferme. In proposito ieri Werts non si è espresso. Ieri inoltre si è appreso che ci sarà un ritardo per l’estradizione in Francia di Salah Abdeslam. Secondo il suo avvocato, Sven Mary, «non sarà trasferito in Francia prima di diverse settimane» perché «deve essere ancora ascoltato in Belgio in un altro dossier », cioè quello della sparatoria nel covo di Forest del 18 marzo, dove due uomini fuggirono mentre uno rimase ucciso. Il ministro della Giustizia francese Jean-Jacques Urvoas ha poi confermato il rinvio, precisando però che questo «non ne rimette in discussione il principio» dell’estradizione. Intanto a Bruxelles proseguono i preparativi per la grande manifestazione per la pace, inizialmente prevista per Pasqua, che si terrà il 17 aprile. Vietate per domenica prossima, invece, dalle autorità di Bruxelles capitale, varie manifestazioni, tra cui alcune dell’estrema. Oggi vi saranno raduni di associazioni musulmane davanti alla stazione del metrò di Maalbeek, per commemorare le vittime. © RIPRODUZIONE RISERVATA Le immagini di Abrini diffuse dalla polizia belga (Epa) LA CATTURA. L’arresto di Mohamed Abrini ad Anderlecht (Bruxelles) (Ansa)
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