mercoledì 2 ottobre 2019
La società britannica InfraStrata ha rilevato i cantieri Harland&Wolff, salvandoli dalla chiusura. Ora produrranno tubi d'acciaio per stoccaggi di gas
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Per una cifra pari a sei milioni di sterline la società britannica InfraStrata ha rilevato i cantieri navali Harland&Wolff di Belfast, salvandoli da una chiusura che pareva ormai imminente.

Nell’agosto scorso quello che fino a pochi anni fa era ancora il più grande costruttore di transatlantici del mondo era andato in amministrazione controllata dopo oltre un secolo e mezzo di attività, schiacciato dalla concorrenza dei colossi asiatici. I norvegesi di Dolphin Drilling, proprietari dell’azienda di Belfast che costruì il Titanic, avevano presentato istanza di fallimento e messo in vendita i cantieri navali dove nel periodo tra le due guerre mondiali lavoravano oltre 35mila persone. La svolta è arrivata questa settimana, quando è stata ufficializzata la cessione a InfraStrata, una società attiva nel settore delle infrastrutture energetiche e dello stoccaggio di gas naturale.

L’operazione consentirà di salvare un simbolo dell’Irlanda del Nord ma soprattutto di garantire un futuro ai 79 lavoratori rimasti, che da settimane occupavano gli stabilimenti per protesta. John Wood, amministratore delegato di InfraStrata, ha annunciato che nei prossimi cinque anni l’attuale forza-lavoro sarà incrementata di alcune centinaia di unità.

Nei cantieri Harland&Wolff saranno costruite condutture e tubazioni in acciaio per il grande deposito sotterraneo di gas naturale che InfraStrata sta realizzando a Islandmagee, nella costa a sud di Belfast.

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