sabato 4 agosto 2012
​Lo riferisce il quotidiano Jornal de Brasilia. L'ex militante dei Proletari Armati per il Comunismo, condannato all'ergastolo in contumacia per omicidio plurimo, non è stato trovato all'indirizzo di Rio de Janeiro che aveva dovuto comunicare alle autorità.
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Il giudice federale Alexandre Vidigal, presidente del Tribunale Distrettuale numero 20 di Brasilia, con un'ordinanza ha chiesto alla polizia di accertare dove si trovi Cesare Battisti: secondo quanto riferito dal quotidiano Jornal de Brasilia, l'ex militante dei Proletari Armati per il Comunismo, condannato all'ergastolo in contumacia per omicidio plurimo e al centro di una disputa per l'estradizione dal Brasile sfociata quasi in incidente diplomatico tra l'Italia e il Paese sud-americano, risulta infatti irreperibile, come ribadito per iscritto dallo stesso magistrato.Battisti non è stato trovato all'indirizzo di Rio de Janeiro che aveva dovuto comunicare alle autorità, entro trenta giorni dall'elezione di domicilio, per consentire i periodici controlli previsti dalle leggi brasiliane. Vidigal ha fissato dunque un termine di cinque giorni per la localizzazione del 58enne ex terrorista: qualora le ricerche non sortissero alcun risultato, scatterebbe automaticamente un'inchiesta formale per l'individuazione dell'attuale di Battisti, da concludersi entro un mese. In caso di perdurante irreperibilità, la presenza del latitante italiano in territorio brasiliano diverrebbe irregolare, con i conseguenti provvedimenti del caso, eventuale estradizione compresa.A quel punto potrebbe inaspettatamente riaprirsi la vicenda che ha visto Battisti sottrarsi per quasi tre decenni alla giustizia italiana, fin dall'evasione risalente al 1981, seguita dalla fuga in Francia, Messico e infine appunto in Brasile, dove fu arrestato nel 2007. Due anni più tardi ottenne lo status di rifugiato politico, revocato nel 2009 quando però l'allora presidente Lula, al suo ultimo atto da capo dello Stato, oppose il proprio rifiuto all'estradizione. Condannato successivamente a due anni di reclusione per uso di passaporto falso, seppure da scontarsi in regime di semi-libertà, un anno fa Battisti ha infine ottenuto dalla Corte Suprema Federale del Brasile la definitiva conferma del non doversi procedere all'estradizione in Italia, con immediato rilascio: una conferma che la sua sparizione potrebbe tuttavia mettere una volta di più in discussione.
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